Immigrazione dall’Africa: risorse UE stanziate per cooperazione e riduzione dei flussi migratori irregolari.

2027

L’Unione Europea ha varato un piano di interventi finalizzato principalmente al contenimento dei flussi migratori in uscita dal continente africano. Si tratta di un obiettivo chiaramente ambizioso a fronte dell’entità e della natura dei fattori di spinta migratoria. Le ventotto differenti azioni previste saranno finanziate per un totale di 588 milioni di Euro: 381 milioni di euro saranno destinati a progetti che avranno luogo nel Sahel, 170 milioni nella regione del Corno d’Africa e 37 milioni in Africa del Nord. Accordi di questo tipo sono una costante dei rapporti bilaterali anche fra singoli paesi. Per quanto riguarda ad esempio i progetti finanziati nella regione del Sahel, la UE ha diramato un dettagliato comunicato in cui vengono presentate le varie azioni:  in particolare gli interventi sono soprattutto volti da un lato a disincentivare la scelta migratoria tramite l’aiuto allo sviluppo e la cooperazione, dall’altro a creare le condizioni per rendere effettivi i rimpatri dei migranti irregolari dall’Europa nei propri  paesi di provenienza. Il piano di interventi riguarda anche paesi come la Libia, il Mali e la Nigeria, la cui situazione politica ad oggi non si può dire certo stabile, o il Gambia, oppresso da un regime dittatoriale. Riportiamo qui come esempio significativo all’interno di questo piano di interventi, un progetto che si propone di istituire in Senegal un affidabile sistema di registrazione anagrafica tramite la creazione di un “registro nazionale dell’identità biometrica”.

L’alto rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri, Federica Mogherini, ha dichiarato: «abbiamo deciso di rafforzare la cooperazione con i partner africani, una cooperazione volta a sostenere lo sviluppo, la sicurezza e anche il settore della migrazione.  Il nostro obiettivo comune è intervenire contro le morti nel deserto e sul Mediterraneo, agire contro le reti dei trafficanti e promuovere lo sviluppo economico.  Il nostro lavoro proseguirà, in uno spirito di partenariato, in primo luogo nell’interesse dei migranti e nell’interesse dei paesi». 

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