Quasi l’80% dei cittadini europei ritiene importante l’aiuto umanitario dell’UE verso Paesi terzi, percentuale che conferma l’elevato livello di solidarietà internazionale degli europei seppur in calo di circa 9 punti percentuali rispetto al rilevamento svolto quattro anni fa.
Tale diminuzione è conseguenza della crisi economica, dal momento che il sondaggio speciale Eurobarometro rileva «un nesso evidente tra questo calo e la situazione finanziaria individuale dei cittadini: coloro che hanno problemi a pagare le bollette hanno espresso minor sostegno».
La speciale Eurobarometro sull’aiuto umanitario ha preso in esame quattro grandi temi: l’importanza delle attività di aiuto umanitario dell’UE; la consapevolezza dell’aiuto umanitario e degli attori in campo; le conoscenze e le informazioni sulle attività di aiuto umanitario dell’UE; l’approccio comune o nazionale di aiuto umanitario.
Mentre circa otto cittadini europei su dieci (79%) ritengono importante che l’UE finanzi attività di aiuto umanitario al di fuori dei suoi confini, il 58% pensa che l’aiuto umanitario sia più efficiente se fornito congiuntamente dall’UE tramite la Commissione Europea. La netta maggioranza degli intervistati considera quello degli aiuti umanitari dell’UE un tema importante su cui deve essere informata, ma mentre l’86% dichiara di informarsi sulla materia solo il 18% ritiene di essere bene informato, evidenziando così una generale percezione di carenza conoscitiva di tali attività . Una percentuale analoga (18%) ha dichiarato spontaneamente i nomi dell’UE, della Commissione Europea e/o del suo Ufficio per gli aiuti umanitari (ECHO) quali donatori di aiuti umanitari, mentre le organizzazioni ampiamente più note tra i cittadini europei sono la Croce Rossa e l’UNICEF.
In generale, in tutti gli Stati membri dell’UE solo una minoranza di cittadini è favorevole ad un approccio nazionale anzichà© comunitario per gli aiuti umanitari, e ciಠè rilevato soprattutto in Repubblica Ceca, Slovenia e Regno Unito.