Il Fondo fiduciario dell’Unione Europea per l’Africa ha adottato un programma di 90 milioni di Euro per la protezione dei migranti e una migliore gestione della migrazione in Libia

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Dal momento che i migranti in transito o che rimangono in Libia versano in condizioni sempre più drammatiche, il Fondo fiduciario di emergenza dell’Unione Europea per la stabilità e la lotta contro le cause delle migrazioni irregolari e del fenomeno degli sfollati interni all’Africa ha recentemente adottato un programma del valore di 90 milioni di Euro per incrementare la protezione nei confronti dei migranti e la gestione dei flussi migratori in Libia.

Il nuovo programma, che riguarda numerosi aspetti della questione migratoria lungo la rotta del Mediterraneo, prevede alcune attività, tra le quali l’assistenza e la protezione dei migranti e dei rifugiati presso i punti di sbarco, nei centri di trattenimento e nelle città (per un ammontare di 48 milioni di Euro) e la promozione dello sviluppo socioeconomico a livello comunale, al fine di migliorare la capacità di erogare servizi da parte delle autorità locali libiche (per un totale di 42 milioni di Euro).

Questo programma verrà attuato grazie a cinque partner, che sono stati selezionati a partire dalla loro capacità di intervenire rapidamente avvalendosi delle operazioni e della presenza in loco: l’OIM, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni; il PNUS, il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo; l’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati; l’UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia; la GIZ, la Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit (Agenzia tedesca per la cooperazione).

Federica Mogherini, Alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, ha affermato che «per l’Unione Europea, la Libia e i libici sono stati e rimangono una priorità assoluta. […] I 90 milioni di Euro adottati serviranno a proteggere e assistere i migranti nel Paese e le persone che li accolgono. Il nostro obiettivo rimane quello di proteggere le vite umane e di promuovere la pace e la stabilità in Libia».

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