Il Consiglio degli Affari esteri dell’UE adotta nuove sanzioni contro Iran e Siria

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Il Consiglio degli Affari esteri del 23 gennaio scorso ha deciso, in un clima alquanto teso, nuove sanzioni contro l’Iran, in risposta al proseguimento del suo programma di arricchimento nucleare. Sanzioni che vengono ad aggiungersi a quelle già adottate in precedenza e che hanno come obiettivo le fonti di finanziamento del programma nucleare stesso. Le sanzioni prevedono l’instaurazione di un embargo sull’importazione, l’acquisto e il trasporto di petrolio e di prodotti petroliferi e toccheranno tutto il settore finanziario e assicurativo ad essi collegato. Inoltre, sarà proibito importare nell’ Unione Europea prodotti petrolchimici ed esportare verso l‘Iran apparecchiature e tecnologie relative al settore. Le sanzioni riguardano anche gli assets della Banca centrale iraniana e il commercio in oro, diamanti e metalli preziosi con le autorità pubbliche. Sarà proibito concludere nuovi contratti con l’Iran ed è prevista una fase transitoria fino a luglio 2012 per l’annullamento dei contratti in corso.
Gli effetti delle sanzioni e dell’embargo sul petrolio saranno valutati nel prossimo mese di maggio.
Per quanto riguarda l’Europa, secondo cliente dell’Iran dopo la Cina, gli effetti saranno calcolati sulla possibile evoluzione del prezzo del greggio sul mercato mondiale e sulle nuove fonti di approvvigionamento, in particolare da Arabia saudita e Kuwait. Per quanto riguarda l’Iran, queste sanzioni avranno un effetto economico non indifferente, visto che il 40% della valuta estera iraniana è dovuta alle esportazioni di greggio verso l’Unione Europea. Tuttavia, l’effetto principale ricercato è quello di riportare l’Iran al tavolo dei negoziati per trovare una soluzione diplomatica sul programma nucleare e sui suoi possibili sbocchi militari.
Per quanto riguarda la Siria, il Consiglio degli Affari esteri ha adottato nuove misure restrittive contro persone e organizzazioni siriane che sostengono il regime di Bachar e Assad. Si tratta dell’undicesimo pacchetto di misure che porta a 108 il numero delle persone coinvolte, in particolare militari, e a 38 quello delle organizzazioni. Nella sua dichiarazione, il Consiglio continua a condannare l’intransigenza e la violenza del regime siriano nei confronti della popolazione ed esprime grande preoccupazione per le violazioni dei diritti dell’uomo. Continua a sostenere il ruolo della Lega araba, ruolo che la Siria non riconosce, tacciandolo di “forte ingerenza nella politica interna siriana”.

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