Secondo i dati Eurostat, al 1° gennaio 2015, la popolazione dell’Unione Europea era stimata in 508,2 milioni di abitanti, in crescita rispetto ai 506,9 milioni dell’anno precedente. Nel complesso, la popolazione dell’Unione Europea è aumentata del 2,2‰.
Nel 2014, i 5,1 milioni di nascite registrate, a fronte di 4,9 milioni di decessi, hanno portato a una variazione naturale positiva della popolazione (la differenza tra i nati vivi e i morti ogni 1000 residenti) pari a 0,2 milioni, il doppio rispetto al 2013; a questo dato si aggiunge l’apporto delle immigrazioni, pari a 1,1 milioni.
La Germania (81,2 milioni di residenti, pari al 16,0% del totale), la Francia (66,4 milioni, 13,1%), il Regno Unito (64,8 milioni, 12,9%) e l’Italia (60,8 milioni, 12,0%) sono gli Stati più popolati: insieme costituiscono più della metà della popolazione dell’intera Unione Europea.
Nel 2014, la popolazione è aumentata in sedici Stati membri ed è diminuita in dodici. Il maggior tasso di crescita si è registrato in Lussemburgo (+23,9‰). Anche la popolazione italiana è cresciuta, ma solamente dello 0,2‰. Al contrario, la maggiore diminuzione è stata osservata a Cipro (-12,9‰).
Nel 2014, i più alti tassi di natalità si sono registrati in Irlanda (14,4‰), Francia (12,4‰) e Regno Unito (12,0‰), a fronte di una media UE del 10,1‰. Nello stesso anno, i maggiori tassi di mortalità sono stati rilevati in Bulgaria (15,1‰), Lettonia (14,3‰) e Lituania (13,7‰); nell’Unione Europea il tasso medio di mortalità si è attestato al 9,7‰.
La più alta variazione naturale positiva della popolazione è stata registrata in Irlanda (+8,1‰); tale dato è negativo in Germania e Italia, dove la popolazione continua a crescere solamente grazie all’apporto delle immigrazioni.