Eurobarometro: la recessione aumenta le discriminazioni

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Il 16% dei cittadini europei sostiene di aver subito discriminazioni, mentre il 64% si dichiara preoccupato perchà© la recessione aumenterà   le discriminazioni dovute all’età   sul mercato del lavoro. àˆ quanto emerge da un sondaggio Eurobarometro realizzato in vista del Vertice europeo sull’uguaglianza che si svolge a Stoccolma il 16 e 17 novembre.
Si tratta della terza indagine svolta da Eurobarometro sulle discriminazioni in Europa per sondare il modo in cui sono mutate la percezione e le opinioni negli ultimi anni; quest’ultima è stata effettuata tra il 29 maggio e il 15 giugno 2009, su un campione di 26.756 persone intervistate in 30 Paesi europei (27 Stati membri dell’UE e i tre Paesi candidati).
La discriminazione come esperienza personale da parte dei dichiaranti non è sostanzialmente cambiata: anche nell’indagine effettuata l’anno scorso l’età   era la ragione più diffusa (6% dei dichiaranti). Complessivamente, nel 2009 il 16% dei cittadini europei riferisce di aver subito discriminazioni (di razza, religione, età  , disabilità   od orientamento sessuale): si tratta dello stesso livello del 2008.
Rispetto ai sondaggi precedenti, si rileva un forte aumento della discriminazione percepita in base all’età   e alla disabilità  . Il 58% dei cittadini europei ritiene che nel proprio Paese la discriminazione in base all’età   sia molto estesa (rispetto al 42% nel 2008); il 53% denuncia la discriminazione dovuta a disabilità   (rispetto al 45% nel 2008). Emerge poi una chiara correlazione con l’attuale situazione economica: il fatto che il 64% degli intervistati preveda che la recessione dia luogo sul mercato del lavoro a una più pronunciata discriminazione a causa dell’età  , dipende probabilmente dal recente aumento della disoccupazione giovanile in molti Paesi dell’UE in seguito alla crisi economica e dalla crescente consapevolezza di queste forme di discriminazione.
Un cittadino europeo su tre si dichiara consapevole dei propri diritti se divenisse vittima di discriminazioni o molestie, ma esistono forti differenze tra i vari Paesi: la consapevolezza è aumentata rispetto all’indagine precedente nel Regno Unito (+8 punti), in Francia (+7), in Irlanda e Svezia (entrambe +6), mentre è diminuita in Polonia (-12) e in Portogallo (-11).
«Questi risultati dimostrano che, nonostante innegabili progressi, c’è ancora parecchio da fare nel campo dell’educazione ai diritti sulla parità   di trattamento, soprattutto a livello nazionale, e affinchà© parità   non sia solo una parola vuota ma una realtà  » ha commentato il commissario europeo responsabile per Occupazione, Affari sociali e Pari opportunità  , Vladimà ­r àƒâ€¦à‚ pidla.
Tra gli europei emerge comunque la consapevolezza che adeguate modalità   di intervento possono limitare le discriminazioni: secondo i cittadini intervistati, infatti, l’attività   sociale, l’istruzione e la sensibilizzazione contribuiscono a una più ampia accettazione delle diversità  , mentre anche attività   e politiche che affrontino questa problematica contribuiranno senza dubbio a limitare ulteriormente la discriminazione e a promuovere la diversità  .

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