Definiti gli aiuti regionali 2007-2013 dell’Italia

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La Commissione europea ha approvato la Carta degli aiuti regionali 2007-2013 dell’Italia, che potrà   così attuare le sue strategie di sviluppo regionale soprattutto in Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Basilicata.
I nuovi orientamenti perseguono l’obiettivo di reindirizzare gli aiuti regionali verso le regioni più svantaggiate dell’UE allargata, permettendo di migliorare la competitività  . Con l’approvazione della Carta italiana si conclude il processo di revisione dei regimi di aiuti a finalità   regionale in tutti gli Stati membri, avviato dalla Commissione europea nel 2005.
La Carta degli aiuti regionali definisce le regioni di uno Stato membro ammissibili agli investimenti nazionali a finalità   regionale concessi alle grandi imprese in base alle norme sugli aiuti di Stato del Trattato dell’UE e stabilisce i livelli massimi di aiuti consentiti nelle regioni ammissibili. L’articolo 87 del Trattato consente gli aiuti destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni con una grave forma di sottoccupazione o un tenore di vita anormalmente basso. Secondo la definizione degli orientamenti sugli aiuti a finalità   regionale, le regioni di questo tipo hanno un PIL inferiore al 75% della media comunitaria. Tuttavia, per le cosiddette regioni “a effetto statistico” (con un PIL superiore al 75% della media UE-25 ma inferiore al 75% della media UE-15), è prevista una fase di transizione fino alla fine del 2010.
Il 29,2% della popolazione italiana continua ad essere ammissibile agli aiuti a finalità   regionale, con un’intensità   massima del 40% o del 30% (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). L’1% della popolazione puಠancora ricevere aiuti in quanto regione a effetto statistico (Basilicata), con un’intensità   massima del 30% fino al 2010, anno in cui la Commissione valuterà   se il PIL di tale regione è inferiore al 75% della media comunitaria (UE-25). Il 3,9% della popolazione italiana rimane invece ammissibile agli aiuti con un’intensità   massima del 25%, del 15% o del 10%. Un ulteriore 5,6% della popolazione sarà   ammissibile agli aiuti per un periodo di transizione che durerà   fino al 31 dicembre 2008, con un’intensità   massima del 10%.

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