Covid-19: le azioni dell’UE contro la disinformazione

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La Commissione europea e l’Alto Rappresentante hanno presentato il 10 giugno scorso in una comunicazione congiunta le iniziative contro la disinformazione in merito alla pandemia di coronavirus, per un’UE più forte e più resiliente.  La pandemia di COVID-19 è stata infatti accompagnata da un’ondata massiccia di informazioni false o fuorvianti, compresi tentativi da parte di soggetti stranieri di influenzare i cittadini e i dibattiti pubblici nell’Unione Europea. 

  • Comprensione: è importante in primo luogo distinguere tra contenuti illegali e contenuti dannosi ma non illegali; occorre poi considerare la labilità dei confini tra la disinformazione, che è per definizione intenzionale, e la cattiva informazione, che può essere involontaria. È inoltre necessario mettere a disposizione una maggiore quantità di dati per il controllo pubblico e migliorare le capacità analitiche.
  • Comunicazione: durante la crisi l’UE ha intensificato le proprie attività volte ad informare i cittadini sui rischi e a rafforzare la cooperazione con altri soggetti internazionali per contrastare la disinformazione. La Commissione continua a sfatare i miti che circondano il coronavirus tramite una pagina web . La task force East StratCom del Servizio Europeo per l’Azione Esterna ha individuato e denunciato sul sito web EUvsDisinfo più di 550 narrazioni di disinformazione provenienti da fonti pro-Cremlino.
  • La cooperazione ha rappresentato un pilastro della lotta contro la disinformazione: sia tra istituzioni dell’UE e Stati membri, sia con i partner internazionali, quali l’OMS, il G7 e la NATO, garantendo una maggiore condivisione di informazioni e migliori prassi; nei paesi terzi l’UE potenzierà il sostegno alla società civile, media e giornalisti indipendenti nell’ambito del pacchetto “Team Europa” e rafforzerà il supporto destinato al monitoraggio delle violazioni della libertà di stampa. Inoltre molti consumatori sono stati ingannati e indotti ad acquistare a prezzi eccessivi prodotti inefficaci o potenzialmente pericolosi; la Commissione continuerà a collaborare con le piattaforme digitali e a sostenere la rete di cooperazione per la tutela dei consumatori per contrastare tali pratiche.
  • Garantire la libertà di espressione e il pluralismo del dibattito democratico. La crisi ha fornito una testimonianza del ruolo essenziale dei media liberi e indipendenti. L’UE intensificherà il proprio sostegno a media e giornalisti indipendenti nell’UE colpiti duramente dalla crisi, rispettando nel contempo la loro indipendenza.
  • Fornire strumenti ai cittadini, sensibilizzarli e rafforzare la resilienza della società. Si tratta di obiettivi conseguibili attraverso progetti di alfabetizzazione mediatica e competenze digitali sostenendo le organizzazioni della società civile.
  • Trasparenza: la Commissione ha monitorato con grande attenzione le azioni delle piattaforme digitali ai sensi del codice di buone pratiche sulla disinformazione. Sono necessari ulteriori sforzi, da parte degli Stati membri per intensificare la loro cooperazione con i verificatori di fatti; sulla base delle attività dell’osservatorio europeo dei media digitali, l’UE potenzierà ulteriormente il sostegno offerto a verificatori di fatti e ricercatori.

Per approfondire: il comunicato della Commissione, le linee guida

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