Commissione: controllare i disavanzi eccessivi

903

Il Patto di stabilità   e crescita costituisce un elemento centrale delle strategie d’uscita per ridurre il disavanzo e il debito pubblico, «che hanno subito un forte aumento a causa della crisi» osserva la Commissione Europea.
Le previsioni economiche d’autunno indicano che la posizione media di bilancio nell’UE è passata da à¢à‹â€ ’0,8% del PIL nel 2007, la posizione migliore in 30 anni, a à¢à‹â€ ’2,3% nel 2008, anno in cui la crisi finanziaria si è trasformata in crisi economica conclamata. Questo dato è perಠdestinato a triplicare nell’anno in corso fino a à¢à‹â€ ’6,9%, secondo le previsioni, e ad aumentare ulteriormente nel 2010 quando raggiungerà   quota à¢à‹â€ ’7,5%. Il debito pubblico dovrebbe aumentare di più di 20 punti percentuali del PIL nello stesso periodo e continuerà   a crescere anche dopo che i disavanzi cominceranno a diminuire.
L’evoluzione a partire dal secondo trimestre del 2009 e gli indicatori risultanti dalle inchieste indicano che l’UE sta uscendo dalla crisi: le previsioni d’autunno indicano una crescita positiva del PIL dell’1,6% nell’UE nel 2011, ben superiore al potenziale attualmente stimato, «per cui questo sarà   l’anno in cui gli Stati membri che non lo hanno ancora fatto dovrebbero avviare il risanamento» osserva la Commissione, che ha proposto al Consiglio i termini per il rientro degli Stati membri nei parametri. In merito alla correzione dei disavanzi eccessivi per Austria, Repubblica Ceca, Germania, Slovacchia, Slovenia, Paesi Bassi e Portogallo è stato proposto il termine del 2013. Per il Belgio e l’Italia invece, che nel 2009 avranno anche un disavanzo superiore al 3%, le dimensioni comparativamente limitate dei disavanzi e l’esistenza di un elevato rapporto debito/PIL impongono la fissazione di un termine più vicino, al 2012.
La Commissione ha anche valutato se Grecia, Spagna, Francia, Irlanda e Regno Unito abbiano dato “seguito effettivo” alle raccomandazioni formulate dal Consiglio, concludendo che la Grecia non lo ha fatto, mentre gli altri quattro Paesi hanno dato seguito effettivo ma il deterioramento della situazione economica giustifica una revisione delle raccomandazioni formulate e una proroga del termine al 2013 per Francia e Spagna, al 2014 per l’Irlanda e all’esercizio finanziario 2014-2015 per il Regno Unito.

Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here