
La 597ª sessione plenaria del Comitato economico e sociale europeo, svoltasi a Bruxelles il 18 e 19 giugno 2025, ha rappresentato un momento cruciale di confronto e proposta per il futuro dell’Unione. In un contesto segnato da trasformazioni economiche, tensioni geopolitiche e richieste crescenti di giustizia sociale, il CESE ha riaffermato il suo ruolo come ponte tra le istituzioni europee e la società civile organizzata.
Al centro dei lavori, il nuovo Piano d’Azione per il Pilastro europeo dei diritti sociali, illustrato dalla vicepresidente della Commissione Roxana Mînzatu. Un impegno concreto per migliorare le condizioni di lavoro, rafforzare lo Stato sociale e promuovere l’inclusione. Il CESE ha approvato il parere SOC/822, sottolineando la necessità di rendere effettivi i principi sociali attraverso strumenti giuridici e risorse dedicate.
Particolarmente significativo anche il momento dedicato alla Bielorussia, con la presenza di Sviatlana Tsikhanouskaya. La firma di un memorandum d’intesa tra il CESE e il Consiglio transitorio democratico bielorusso rappresenta un atto di solidarietà e sostegno alla democrazia e ai diritti civili in un Paese ancora oppresso dalla repressione politica.
Non meno rilevante il contributo del CESE alla definizione delle priorità politiche per la prossima Commissione europea, attraverso la presentazione di una risoluzione contenente proposte per il programma di lavoro 2026. Al centro: competitività sostenibile, coesione sociale, transizioni giuste e rafforzamento della democrazia europea.
Infine, la sessione ha segnato una svolta anche sul piano dell’uguaglianza di genere. Con la ratifica della Dichiarazione di Principi per una Società Paritaria, il CESE diventa il primo organo dell’UE ad adottare ufficialmente questo testo, lanciando un messaggio chiaro per un’Europa più equa e inclusiva.
Due giorni intensi, densi di contenuti e visione, che confermano il ruolo del CESE come attore chiave nella costruzione di un’Unione più sociale, giusta e vicina ai cittadini.
Per approfondire: il comunicato del CESE