CESE: armonizzazione verso l’alto le condizioni di lavoro

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«Armonizzare verso l’alto le condizioni di lavoro dovrebbe costituire una priorità   per l’UE: la salute e la sicurezza sul lavoro sono infatti elementi cruciali per promuovere la crescita e la produttività  » sostiene il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE).
Partecipando a una Conferenza sul tema organizzata a Barcellona dalla presidenza di turno spagnola dell’UE, la presidente della sezione del CESE specializzata per Occupazione, Affari sociali e Cittadinanza, Leila Kurki, ha osservato: «La salute e la sicurezza dovrebbero essere viste come parte integrante della gestione di un’impresa moderna e competitiva e come pilastri del modello sociale europeo. Spero sinceramente che l’UE riesca a conseguire l’obiettivo di ridurre gli incidenti sul lavoro del 25%, fissato nell’attuale strategia in materia di salute e sicurezza sul lavoro».
La dichiarazione della rappresentante del CESE è giunta anche come risposta alla pubblicazione di una ricerca europea secondo cui il 35% dei lavoratori considera che il lavoro metta a repentaglio la propria salute e la propria sicurezza. L’indagine, condotta dalla Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, indica che le cattive condizioni di lavoro hanno conseguenze negative sulla salute di milioni di lavoratori europei.
Per garantire passi avanti in questo campo, secondo il CESE, è essenziale condurre un’accurata valutazione dell’attuale strategia europea che si concluderà   nel 2012 e porsi obiettivi precisi per la prossima. Ad esempio, sostiene il CESE, nella nuova strategia i gruppi prioritari, ad esempio i lavoratori disabili, le donne, i lavoratori più anziani, i giovani lavoratori e i lavoratori immigrati, dovrebbero essere i destinatari di norme, politiche e azioni di sostegno specifiche. «Dobbiamo reagire alla rapida evoluzione dei nuovi modelli lavorativi e trovare una soluzione a problemi quali lo stress sul lavoro, le nuove tecnologie, l’alcolismo e il tabagismo nei posti di lavoro» ha aggiunto Kurki, ricordando che le malattie muscolo-scheletriche continuano ad essere le patologie più frequenti sul posto di lavoro e che l’incidenza di tali malattie tende ad aumentare tra i lavoratori più giovani.
La nuova strategia dovrebbe infine attribuire importanza al dialogo sociale in quanto strumento essenziale per garantire la salute e la sicurezza sul lavoro: «Il dialogo sociale è fondamentale per creare una vera e propria cultura della prevenzione sul posto di lavoro, per assicurare la formazione in materia di salute e sicurezza e per mettere a punto adeguati programmi di formazione destinati ai dirigenti e al personale responsabile di tali questioni» ha concluso l’esponente del CESE.

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