Buon Compleanno, Europa!

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Cara Europa,
dopo aver tanto scritto di te prendo il coraggio, in quest’alba del 2007, di mandare due righe direttamente al tuo indirizzo.
Per cominciare ti faccio gli auguri, non solo di buon anno ma anche di buon compleanno: il 25 marzo prossimo saranno passati cinquant’anni da quando padri fondatori di grande statura politica e anche un po’ visionari ti tennero a battesimo a Roma. Per la verità  , come tutte le signore di una certa età   anche tu bari un po’ con gli anni: a voler essere precisi eri già   nata qualche anno prima, nel 1951 a Parigi, quando fu inventata la Comunità   del carbone e dell’acciaio (CECA) per consolidare la pace e ricostruire l’Europa ridotta in macerie dall’ultimo conflitto mondiale. Insomma sei una signora sulla cinquantina: i tuoi anni li porti bene, anche se, ohimà©, per chi ti conosce un po’ da vicino, li dimostri tutti. E per forza: sei nata in un mondo e su un continente che ormai non c’è più. Da allora ha preso fine, anche se non del tutto, l’epoca coloniale dove anche tu non sei stata tanto esemplare, molte regioni del mondo si sono risvegliate, imperi sono crollati e proprio in casa tua nel 1989 è venuto giù, con gran fragore, un Muro, portante anche se brutto assai, per l’architettura del nostro continente. E poi c’è stato l’11 settembre a New York e l’irruzione del terrorismo internazionale sui tuoi territori preceduto ed accompagnato da guerre antiche ai tuoi immediati confini. Sono le tue rughe queste, cara vecchia Europa. Sbaglieresti a nasconderle perchà© sono la tua storia e anche la fierezza di aver risposto a tutte queste turbolenze tenendo ferma la tua ritrovata vocazione alla pace e la tua cultura dei diritti.. Grazie Europa di aver resistito.
Ma adesso, cara Europa, è venuta l’ora di tirare fuori nuova grinta per rispondere alle domande dei tuoi cittadini e alle attese di un mondo in cui crescono iniquità   e distruzione dell’ambiente. Per un’impresa ambiziosa come la tua, in realtà   sono pochi cinquant’anni e tu, Europa, già   hai realizzato tante cose. Dall’altro ieri hai accolto altri due Paesi nella famiglia, hai quasi mezzo miliardo di cittadini, sei la prima potenza commerciale del pianeta, circolano ormai nel mondo più euro che dollari, ti sei impegnata come forza di pace in difficili teatri di guerra, hai salvaguardato – magari perdendo qualche pezzo – un modello sociale unico al mondo e lungo sarebbe ancora l’elenco delle tue conquiste in questi brevi cinquant’anni di vita.
Perchà© vedi, cara vecchia e giovane Europa, tu sei stata per noi una grande conquista, ma adesso resti in gran parte ancora un sogno. Il sogno di una democrazia non in una nazione ma tra le nazioni, di un laboratorio di civiltà   che deve misurarsi con le sfide del presente: certamente la sicurezza dei tuoi cittadini, ma anche una speranza per coloro che disperati approdano sulle tue sponde e che un giorno dovranno essere tuoi cittadini proprio come quelli che sulle tue terre sono nati. A tutti devi insegnare a convivere nel rispetto reciproco delle culture ma anche di leggi condivise. E tutti questi tuoi cittadini devi aiutarli a crescere in una cultura della solidarietà   che renda questo continente sempre più coeso non solo perchà© è giusto, ma anche perchà© è conveniente per la sua economia e per la sua crescita.
E perà², piccola Europa, non cedere come spesso ti è accaduto alla tentazione di contemplare il tuo ombelico e dimenticare, per pigrizia o per egoismo, il resto del mondo. Sei ancora piccola ma già   troppo grande per non assumerti le tue responsabilità   nel pianeta che ti ospita. Fai frutto delle tue orribili esperienze di guerre e di campi di sterminio per promuovere la pace, proponi con tenacia la tua cultura dei diritti nel mondo della competizione globale e ne guadagnerà   anche la tua economia. Tieni duro sul Protocollo di Kyoto che certo non salva ancora l’ambiente ma almeno ne frena la deriva che proprio l’altro giorno i tuoi esperti hanno descritto anche per te senza mezzi termini. E, in proposito, grazie anche ad Angela Merkel, Presidente di turno dell’Unione che, nel suo incontro di inizio anno con Bush, ha ricordato agli USA questo impegno comune.
Tante altre cose avrei ancora da dirti, cara Europa dei miei sogni, ma una non posso tralasciarla in questo inizio del 2007. Le perplessità  , le incomprensioni e fors’anche i capricci di qualcuno dei nostri concittadini ti hanno giocato un brutto scherzo nel 2005 privandoti di un progetto di Costituzione di cui avevi tanto bisogno per rispondere alle nuove sfide: non ti dimenticare che se due Paesi, pure importanti (ma nella famiglia non siamo tutti ugualmente importanti?) ti hanno detto di no, altri diciotto hanno detto di sì e che se da noi funzionasse un po’ meglio quella democrazia tra le nazioni adesso avresti il conforto della maggioranza dei tuoi cittadini. E allora, Europa dei miei sogni, sulla Costituzione non mollare: ne hai bisogno tu, ne abbiamo bisogno noi e sarà   un giorno utile ad altri nel mondo per costruire convivenze pacifiche durature.
E ancora auguri a te e al mondo perchà© la pace che noi abbiamo ritrovato dopo secoli di guerre si diffonda oltre i nostri confini nell’attesa che un giorno, Europa dei miei sogni, anche questi confini non esistano più come è avvenuto per noi in questi miracolosi cinquant’anni passati.
Con molto affetto e tanta riconoscenza
F.C.

6 COMMENTI

  1. Cara Europa, grazie! Quanti libri, documenti, anche trasmissioni televisive ci ricordano come vicine sono le guerre che i tuoi popoli si sono mossi l’un contro l’altro! Eppure grazie a te io e tantissimi altri non le abbiamo mai viste. Grazie Europa! Perchè nel mondo che guarda solo al profitto sempre più accelerato tu ci ricordi anche la solidarietà  e i diritti umani!

  2. L’Europa è un sogno di pace e di solidarietà . Oggi sembra un’utopia ma se i fondatori non fossero stati utopici oggi dove saremmo? All’ennesima guerra tra Francia e Germania (magari alleati con la Cina od un’URSS ancora sullo scacchiere!).
    Quindi sottoscrivo pienamente la lettera.
    Ciao
    Enrico

  3. Riprendo le parole che leggo di Enrico:L’Europa è un sogno di pace e di solidarietà . Ma dopo l’attacco di Bush in Somalia devo domandarmi se e quando questa Europa riuscirà  ad essere così forte in civiltà  da poter essere ascoltata!

  4. Sottolineo la speranza di riuscire ad oltrepassare i particolarismi nazionali per costruire un’unità  non solo economica ma anche e soprattutto politica tra i vari membri dell’Unione, passo indispensabile per riuscire a conquistare un ruolo importante come interlocutore mondiale a difesa dei diritti umani e della pace, per dimentare polo trainante (e non succube) per una politica nazionale ed internazionale di equità  e di rispetto reciproco.
    Buon compleanno.

  5. Sottoscrivo con piacere e “con divertimento” (per la personalizzazione del rapporto con l’Europa come fosse una persona cara) la lettera di buon compleanno! Happy birthday, dear europa, chère Europe! PErché se il tuo compleanno é felice, aiuta anche noi ad affrontare insieme un futuro non facile, ma anche esaltante, faticoso, ma anche ricco di opportunità .
    La fatica di “costruire” la pace ancora ora, nel nuovo millennio e,insieme, la soddisfazione di una pace che aiuta i più deboli a trovare democrazia, diritti umani e legalità . La fatica di conciliare sviluppo istituzionale e tutela dell’ambiente e la gioia di dimostrare che la sfida é possibile.
    La fatica di fare spaio ai più deboli e insieme l’appagamento della dignità  che viene dai diritti rispettati.
    Cara Europa tutto questo é sogno e progetto, cioé ideale e duro lavoro, ma nulla é scontato e il treno della storia potrebbe “andare all’indietro” o anche star fermo. Occorre forza, occorre determinazione, occorre tenacia. Non cedere, cara “vecchia giovane Europa”; combatti per esistere, combatti per avere una Costituzione, per avere più potere, ma una sola voce in politica estera, una strategia energetica e, soprattutto, combatti perché non tu sia sovrana, ma sovrano sia il cittadino europeo.

  6. Associandomi ai commenti precedenti rinnovo gli auguri alla nostra Europa, il nostro piccolo ma grande continente fatto di conquiste enormi sotto il profilo del benessere dei suoi cittadini e del rispetto dei diritti umani. Tuttavia rimane sempre un grosso problema: benché il resto del mondo ci consideri un’unica entità , noi perseveriamo nel sentirci anime e nazioni diverse. Siamo spesso troppo timorosi di considerarci un’unica grande unità  e le nostre paure rattristano il mondo esterno, i paesi che hanno fiducia nella nostra posizione e nelle nostre conquiste. Per molti l’Europa ha una credibilità  politica maggiore di quella di altre potenze. Con una Cina rampante e spietata e gli Stati Uniti che perseguono una battaglia per la supremazia già  persa in partenza, noi Europa siamo un esempio illuminante di convivenza e di rispetto reciproco, dopo aver vissuto sui nostri territori secoli e secoli di sanguinose guerre. Perciò il mio invito è questo: “europei di tutte le nazioni, cerchiamo di essere più Europei!”

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