Bambini ebrei, bambini palestinesi

1159

Tolosa e la Francia intera sono sotto choc dopo la tragedia avvenuta in una scuola ebraica, in cui hanno trovato la morte 4 persone, di cui 3 bambini, mentre un giovane di 17 anni sta ancora lottando contro la morte. Un atto di estrema violenza perpetrato a sangue freddo da un uomo già sospettato di aver commesso altri crimini durante il mese di marzo. Una tragedia che, per la sua brutalità e condanna unanime, ha fermato per un momento anche la campagna elettorale e ha imposto il silenzio da destra a sinistra.

Le informazioni che la stampa distilla a poco a poco sul presunto autore della strage, un giovane francese di origini algerine, portano alla luce, se confermate, motivazioni che superano la tragedia che si è consumata in  Francia e riportano nel cuore di un’altra tragedia che si consuma lentamente in Medio Oriente. Avrebbe infatti motivato il suo gesto con queste parole : “Volevo vendicare i bambini palestinesi”. Una motivazione condannata e rispedita immediatamente dagli ambienti palestinesi.

Al di là delle vere o presunte motivazioni che hanno guidato la mano assassina, siano esse politiche o di puro stampo razzista e xenofobo, tutte condannabili senza la minima esitazione, esse risvegliano tuttavia la nostra attenzione sul conflitto israelo palestinese che da decenni è fermo al centro di una delle regioni più instabili del pianeta. Un conflitto che oggi più che mai si trova sul binario morto dei negoziati di pace e su cui non si intravedono spiragli di una possibile soluzione. Ricaduto nel silenzio, forse a causa di altre tragedie che si consumano nella regione, come in Siria, o per le minacce di guerra nei confronti dell’Iran, la realtà è che anche su questo conflitto la comunità internazionale sembra impotente a fermare sofferenze e dolore. Con le possibili conseguenze di ombre lunghe che potrebbero essere arrivate fino a Tolosa.

La tragedia di Tolosa è stata condannata da tutti, dagli Stati Uniti all’Unione Europea, dalla Turchia all’Autorità Palestinese. Un segnale del crescente antisemitismo ma anche dell’intolleranza, del razzismo e della xenofobia. In questo giorno in cui si celebra la giornata internazionale contro tutti questi mali, si sente più che mai l’esigenza di impegni forti, a livello nazionale e internazionale, per riaccendere i dialoghi, per spegnere i focolai di conflitti, per adottare tutte le misure necessarie per contrastare le divisioni e favorire l’integrazione, per ascoltare lontane o vicine che siano le voci della sofferenza e perché atti come questi non trovino terreni di colture sul quale crescere e diffondersi.

Perché non ci siano più vittime innocenti, soprattutto se queste vittime sono bambini, gli unici che hanno ancora in mano le chiavi per un futuro migliore.

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here