L’Unione europea ha avviato nei giorni scorsi una procedura antitrust contro il gruppo italiano Eni, sospettato di comportamento «diretto ad escludere i potenziali concorrenti dai mercati italiani della fornitura del gas». Lo ha annunciato in un comunicato la Commissione europea, dopo che l’Antitrust Ue ha compiuto nel 2006 numerose perquisizioni nella sede del gruppo Eni e negli uffici di società controllate dal gruppo in Italia, Austria e Germania.
La sospetta violazione delle norme di concorrenza da parte dell’Eni, è scritto nella nota comunitaria, sarà oggetto di ulteriori investigazioni e ha preso la forma “di capacità di accaparramento (capacity hoarding) e di sottoinvestimento strategico nel sistema di trasmissionem che ha portato allo sbarramento nei confronti dei concorrenti e danneggiato la concorrenza e i consumatori in uno o più mercato della fornitura in Italia “.
Queste presunte pratiche, si legge nella nota diramata da Bruxelles, sarebbero state utilizzate da Eni Spa e da alcune aziende da essa controllate, incluse la Trans Austria Gasleitung Gmbh, la Tran Europa Naturgas Pipeline Gmbh & Co., la Eni Deutschland Spa e la Eni Gas Transport International Sa.
Se l’esecutivo comunitario dovesse confermare l’accusa di comportamento anticoncorrenziale, il gruppo Eni subirebbe una multa fino al 10 per cento del suo fatturato annuale e l’imposizione di “rimedi strutturali”.
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