Agenda sociale 2006-2013: reazioni di istituzioni, sindacati e soggetti datoriali

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Odille Quintin, DG Affari Sociali, apprezza l’inserimento delle priorità   relative alla piena occupazione, alla qualità   del lavoro e all’uguaglianza delle opportunità   lavorativa. L’obiettivo dell’agenda è dare ai cittadini la capacità   di confrontarsi con la società   e con le sfide che essa offre in epoca di globalizzazione del mercato del lavoro, invecchiamento della popolazione e nuove tecnologie. La novità   più significativa è rappresentata dal numero limitato di obiettivi e di misure concrete. Particolare rilievo è stato dato alla situazione dei giovani (Patto europeo per la gioventù) e alla mobilità   dei lavoratori.
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Da parte sindacale si sottolinea l’importanza della dimensione sociale nelle politiche industriali e della concorrenza e si apprezza la centralità   di alcuni temi (promozione dei comitati europei di impresa, pari opportunità   e attenzione ai giovani), qualche preoccupazione per le carenze relative a proposte legislative concrete e riforma del modello sociale europeo.
In ambito datoriale si criticano i rischi di moltiplicazione dei livelli di contrattazione e dei quadri normativi di riferimento, nonchà© i possibili aumenti dei costi amministrativi e burocratici sostenuti dalle piccole e medie imprese.
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