A Ludmilla Alexeeva il premio Václav Havel

1253

La scorsa settimana è stato assegnato, durante l’assemblea del Consiglio d’Europa a Strasburgo, il premio annuale Vaclav Havel per l’eccezionale azione in difesa dei diritti umani a Ludmilla Alexeeva. Nativa russa, dopo una vita spesa a servizio della giustizia, a lungo perseguitata e costretta ad abbandonare il suo paese, è oggi, all’età di 88 anni, presidente del Gruppo Helsinki di Mosca, organizzazione impegnata a denunciare violazioni dei diritti umani e a offrire assistenza alle vittime.

Alla sua terza edizione, il premio precedentemente vinto da Anar Mammadli, attivista in Azerbaijan, e nel 2013 da Ales Bialiatski, attivista bielorusso, viene assegnato in memoria di Václav Havel, primo presidente della Repubblica Ceca e simbolo esemplare di opposizione al dispotismo.

Possono candidarsi al premio individui, Organizzazioni non governative (ONG) e Istituzioni che si battono nella difesa dei diritti umani, ed il premio consiste in una somma di € 60 mila e un riconoscimento. I prescelti vengono giudicati da una giuria di esperti che presenta una rosa di tre candidati; quest’anno, oltre a Ludmilla Alexeeva, i nominati erano la ONG Women for Afghan Women, organizzazione che soccorre giovani donne in difficoltà e vittime di violenza in strutture di accoglienza e con servizi di assistenza famigliare, e la ONG Youth Initiative for Human Rights operante in progetti volti a favorire il dialogo dei diritti umani nelle comunità isolate dei Balcani.

Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here