Un’Agenda dell’UE per le competenze e l’occupazione

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La Commissione Europea ha pubblicato un’Agenda per le nuove competenze e l’occupazione, che mira a rendere i mercati del lavoro più flessibili, dare ai lavoratori le competenze necessarie, migliorare le condizioni di impiego e promuovere l’occupazione.
Nell’UE attualmente circa 23 milioni di persone sono disoccupate (10% della popolazione attiva), con serie conseguenze per la crescita e per i sistemi di welfare in Europa. Allo stesso tempo, perà², vari datori di lavoro segnalano difficoltà   di reclutamento di manodopera, soprattutto qualificata. Si stima che entro il 2015 mancheranno 700.000 specialisti nel settore tecnologico e dell’innovazione, mentre entro il 2025 ci sarà   carenza di un milione di ricercatori. L’invecchiamento demografico rende il quadro ancora più complesso: la percentuale delle persone occupate deve aumentare, per poter compensare l’ondata di pensionamenti prevista per i prossimi anni e i posti di lavoro andati persi durante la crisi.
Per affrontare queste sfide e fare aumentare il tasso di occupazione nell’UE, al fine di raggiungere l’obiettivo del 75% di uomini e donne occupati entro il 2020, la Commissione Europea ha quindi proposto un’Agenda che delinea 13 interventi chiave volti a riformare i mercati del lavoro, migliorare le competenze e renderle consone alla domanda del mercato al fine di accrescere l’occupabilità   e rendere più agevole il passaggio da un posto di lavoro all’altro, migliorare le condizioni lavorative e la qualità   del lavoro e creare nuovi posti di lavoro. Queste 13 misure dovrebbero essere attuate entro il 2014.
L’Agenda fissa quattro priorità  . La prima riguarda la modernizzazione dei mercati del lavoro: un contratto di lavoro unico e a tempo indeterminato offre ai dipendenti una maggiore protezione dal licenziamento quanto più cresce la loro anzianità  . Secondo la Commissione il contratto dovrebbe dare più sicurezza ai lavoratori ma rimanere abbastanza flessibile da spingere i datori di lavoro ad assumere.
La seconda priorità   attiene all’adeguamento delle competenze alle esigenze del mercato: una banca dati europea on line con previsioni sull’offerta e la domanda di competenze aiuterà   i futuri lavoratori a scegliere il proprio percorso di istruzione e formazione in base alle tendenze future del mercato, migliorando in tal modo le prospettive di occupazione. Anche le imprese potranno accedere alla banca dati e avranno quindi minori difficoltà   a reperire le risorse umane necessarie. Il piano prevede anche il riconoscimento delle competenze a livello europeo attraverso il cosiddetto “passaporto europeo delle competenze”.
Secondo la Commissione è poi necessario migliorare la qualità   degli impieghi e le condizioni di lavoro: a tal fine sarà   rivista la normativa esistente in materia di orario di lavoro, salute e sicurezza e integrazione dei lavoratori extra-UE.
Infine, la Commissione proporrà   alcuni interventi per creare nuovi posti di lavoro mediante la semplificazione delle procedure burocratiche: si ridurranno i costi non salariali della manodopera e verranno rimossi gli ostacoli giuridici in materia di assunzione, licenziamento, costituzione di nuove imprese e lavoro autonomo.

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