Il Consiglio d’Europa ha espresso grande sdegno e preoccupazione per la situazione dei diritti umani in Russia, in seguito al duplice omicidio avvenuto nel centro di Mosca dell’avvocato Stanislav Markelov e della giornalista Anastasia Baburova.
Markelov era un celebre avvocato impegnato per la difesa dei diritti umani, che aveva assunto la difesa di molte vittime cecene anche di fronte alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo. Tra queste, una ragazza cecena (Elsa Kungaeva) seviziata e uccisa dall’ex colonnello russo Yuri Budanov, arrestato nel 2000 e condannato nel 2003 a 10 anni di carcere. Quando è stato ucciso, Markelov aveva appena preso parte a una conferenza stampa in cui aveva annunciato di voler presentare un ricorso contro la liberazione condizionale del colonnello Budanov. Si trovava con lui Anastasia Baburova, giornalista collaboratrice del quotidiano «Novaya Gazeta», stessa testata per la quale lavorava Anna Politkovskaja uccisa anch’essa nel centro di Mosca il 7 ottobre 2006. Baburova aveva scritto vari reportage su razzismo e discriminazioni in Russia.
«L’omicidio dell’avvocato Stanislav Markelov e della giornalista Anastasia Baburova nelle strade di Mosca è soltanto l’ultima aggressione perpetrata nei confronti dei difensori dei diritti umani in Cecenia. Non è forse un caso che una delle ultime vittime, Stanislav Markelov, fosse l’avvocato di Mokhamadsalakh Masayev e di Anna Politkovskaja. Potrebbe non esserci alcun legame tra questi crimini, ma finchà© le autorità russe non avranno fatto luce su tali questioni e i responsabili di questi omicidi non saranno portati in giudizio, il dubbio incomberà sulla situazione dello stato di diritto, della libertà d’espressione e dell’impegno a favore dei diritti umani nella Federazione russa» ha dichiarato il segretario generale del Consiglio d’Europa, Terry Davis. «Markelov ha pagato con la vita l’incessante impegno contro l’impunità dei crimini di violazione dei diritti umani in Cecenia e in altre parti del Caucaso settentrionale» ha osservato amaramente il relatore dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE), Dick Marty, secondo cui «è necessario che le autorità russe competenti, facendo luce su tale questione, diano urgentemente un segnale forte contro l’impunità e la banalizzazione di tali crimini, nonchà© a favore dell’instaurazione dello stato di diritto».