Immigrazione: reazioni europee alla situazione italiana

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La Commissione europea non ha in programma alcuna modifica degli accordi di Schengen, questa la risposta giunta da Bruxelles all’ex commissario europeo e neoministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, che aveva sollecitato una riflessione sulla circolazione nell’UE.
L’esecutivo europeo ha reso noto di non avere in atto nà© studi nà© iniziative per la revisione delle norme Schengen che riguardano le frontiere, ma solo l’entrata in funzione entro il 2009 del nuovo sistema di informazioni potenziato, al quale si affiancherà   l’introduzione dei visti biometrici per i cittadini extracomunitari. Dal canto suo, Frattini ha precisato che «rivedere Schengen, non significa porre sul tavolo la revisione del Trattato ma di fare un «tagliando»» all’accordo, perchà© «è chiaro che l’Europa non ha più solo il problema della libera circolazione, ma anche il tema della sicurezza alle frontiere».
Altro fronte di polemiche europee per il neogoverno italiano ha riguardato le relazioni con la Spagna, la cui vicepremier Maria Teresa Fernandez de la Vega ha espresso forti critiche nei confronti delle misure che il governo italiano ha annunciato contro l’immigrazione illegale. «Il governo spagnolo respinge la violenza, il razzismo e la xenofobia, e per questo non puಠcondividere quanto sta succedendo in Italia» ha affermato la vicepremier, aggiungendo che il governo spagnolo «non condivide la politica di espulsioni senza rispetto della legge e del diritto. E neppure le azioni che possono esaltare, che esaltano, la violenza e la xenofobia. Abbiamo meccanismi legali per combattere l’immigrazione illegale, questi sono i meccanismi che vanno utilizzati». In serata il ministero degli Esteri italiano ha fatto sapere che la polemica è rientrata e c’è stato un chiarimento tra i due governi, ma al di là   delle logiche relazioni diplomatiche i contenuti delle critiche pesano a livello europeo.
Non meno rilevante è stata la presa di posizione dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), che ha espresso «preoccupazione per i violenti attacchi» al campo nomadi di Napoli, sollecitando le autorità   italiane ad «assicurare la protezione della popolazione rom» e politici e media ad astenersi dalla retorica anti rom. L’OSCE respinge la «stigmatizzazione di rom e gruppi di immigrati in Italia in quanto contribuisce ad alimentare tensioni e aumenta il potenziale di violenza». Secondo l’OSCE, «non deve esserci posto in una tollerante società   democratica per stereotipi razziali e incitazioni all’odio e alla violenza».

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