Le prime misure di contrasto al terrorismo dopo gli attentati di Parigi

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Bernard CazeneuvePer rispondere alla minaccia terroristica in seguito agli attentati di Parigi del 13 novembre, i quali hanno lasciato in strada 130 morti, si sono riuniti a Bruxelles i Ministri dell’Interno dell’UE, allo scopo di trovare nuove soluzioni per porre un argine al dilagare degli allarmismi in tutta Europa.

Innanzitutto vengono rafforzati i controlli lungo le frontiere esterne, consentendo alle forze dell’ordine di applicare i medesimi criteri di rischio post gennaio 2105, dopo la strage di Charlie Hebdo, ovvero permettendo loro di effettuare controlli, sulla base di archivi di polizia come il Sistema d’informazione Schengen (SIS) o di banche dati dell’Interpol, su tutti i cittadini europei, al fine di individuare i cosiddetti foreign fighters. I Ministri, inoltre, hanno invitato il Parlamento europeo ad approvare entro la fine dell’anno il progetto PNR europeo, che obbliga le compagnie aeree europee a raccogliere i dati dei loro passeggeri e ad inviarli ai servizi preposti all’applicazione della legge nel quadro della prevenzione di terrorismo.

Un ulteriore supporto alle richieste fatte da Parigi è arrivato sotto forma di un caloroso benvenuto da parte dei Ministri alle proposte presentate dalla Commissione europea il 18 novembre riguardo le norme in materia di armi da fuoco. Lo stesso giorno, la Commissione ha anche annunciato che la Francia avrà un piano d’azione per affrontare il traffico di armi da fuoco provenienti dai paesi balcanici entro la fine dell’anno.

Infine è stata varata una dura stretta sui flussi migratori: una volta giunti sulle coste europee, i migranti dovranno essere sistematicamente controllati sulla base dei file SIS o di altri database in tutti i punti caldi. Per poter coordinare al meglio l’azione, gli Stati membri devono compiere ogni sforzo per un migliore scambio di informazioni reciproco, arricchire con più informazioni il database comune, il Sistema d’informazione Schengen, ed ampliare l’utilizzo di Prüm, strumento che consente l’accesso al DNA nazionale ed ai file delle impronte digitali.

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