Rafforzare i diritti dei minori, fuori e dentro l’UE

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Sostenendo l’idea di una strategia europea sui diritti dei minori, il Parlamento europeo condanna tutte le forme di violenza e discriminazione contro i minori, chiede norme comuni per punire i responsabili, maggiori controlli sui media e sul web e un’attenzione particolare per i bambini rom e immigrati.
Nel sottolineare il ruolo della famiglia, i deputati europei chiedono uno strumento europeo in materia di adozioni e di affrontare il problema delle sottrazioni di minori. Sollecitando poi misure a favore dei minori diversamente abili, rammentano il diritto alla salute sessuale e riproduttiva degli adolescenti e chiedono di combattere il lavoro minorile. La relazione adottata dall’Europarlamento si pone l’obiettivo di promuovere l’affermazione positiva dei diritti dei minori «al fine di creare una società   a misura dei bambini». Approvando l’iniziativa della Commissione europea del 2006, si ritiene fondamentale inserire e rappresentare i diritti dei minori in tutte le politiche dell’UE che li riguardano, che i minori e i giovani «hanno il diritto di esprimere il proprio parere» e che questo diritto deve essere garantito al momento dell’elaborazione di una strategia europea per i diritti dei minori.
Fra le richieste del Parlamento europeo per contrastare la violenza contro i minori, spiccano quelle contro la pedopornografia on line, con la proposta di bloccare l’accesso o chiudere i siti web illegali, di stipulare un accordo con le maggiori carte di credito per escludere pagamenti on line per acquisti di materiale pornografico infantile e di prevedere l’obbligo di comunicazione. Inoltre, è auspicata una maggiore cooperazione tra autorità   pubbliche ed enti privati per impedire agli utenti di accedere a siti illegali correlati ad abusi sessuali su minori ed è proposta la creazione di un database in continuo aggiornamento, disponibile per ogni Stato membro, Europol e Interpol, al fine di facilitare l’individuazione di fornitori di tale materiale illegale.
Altra misura importante proposta dal Parlamento europeo è quella relativa al diritto all’istruzione, secondo cui devono poterne godere «tutti i bambini indipendentemente dalle loro origini etniche e sociali e dalla loro situazione familiare». I minori, sottolinea l’Europarlamento, devono avere accesso all’istruzione «a prescindere dal loro status e/o da quello dei loro genitori» e tale accesso deve essere garantito «ai figli dei migranti e dei rifugiati». In pratica, il diritto all’istruzione non puಠessere vietato ai figli di immigrati in situazione di illegalità   o di irregolarità   con le norme del soggiorno, cosa che contrasta ad esempio con i contenuti della recente circolare adottata dall’amministrazione comunale di Milano.
Ricordando poi come nell’UE il 19% dei minori vive al di sotto della soglia di povertà  , gli eurodeputati chiedono agli Stati membri di fissare obiettivi ambiziosi per l’eradicazione della povertà   infantile e di assistere e proteggere tutti i bambini dai rischi di malnutrizione, malattia e maltrattamenti, a prescindere dalla loro situazione sociale e/o giuridica e dei loro genitori.

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