L’UE lancia un segnale politico alla Serbia

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L’UE offre alla Serbia un accordo di cooperazione di tipo prevalentemente economico-commerciale, lanciando perಠun segnale politico alle autorità   di Belgrado al fine di creare le condizioni per una più ampia collaborazione e un ulteriore avvicinamento serbo all’UE.
L’accordo, definito dai ministri degli Esteri dell’UE e che dovrebbe essere siglato il prossimo 7 febbraio, regola la cooperazione economica e commerciale con l’obiettivo di creare un’area di libero scambio, prevede l’avvio per la liberalizzazione dei visti e l’istituzione di una task force per accelerare il percorso europeo della Serbia. Secondo l’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Javier Solana, i ministri degli Esteri europei «hanno inviato un messaggio molto chiaro ai serbi: il loro avvenire si trova nell’Unione europea». Nel testo concordato dai ministri dell’UE è scritto che «il popolo serbo fa parte della famiglia europea» e che l’UE « continuerà   a tendere la mano al popolo serbo», mentre l’Accordo di Stabilizzazione e Associazione (ASA) resta «il mezzo giusto» per portare avanti la relazione tra UE e Serbia che «deve essere accelerata» fino a giungere allo status di Paese candidato.
L’UE rinnova dunque il suo impegno a sottoscrivere l’ASA «non appena i necessari passi saranno finalizzati», dichiarandosi pronta a sostenere gli sforzi della Serbia nel rafforzare la democrazia e lo stato di diritto. I ministri degli Esteri europei sottolineano inoltre l’importanza di contribuire alla stabilità   politica, economica e istituzionale della Serbia, fornendo una cornice per il dialogo politico, sostenendo gli sforzi per sviluppare la cooperazione economica e internazionale e quelli per completare la transizione verso una funzionante economia di mercato, nonchà© per rilanciare la cooperazione regionale.
Secondo il ministro degli Esteri sloveno Dimitrij Rupel, presidente di turno del Consiglio dei ministri degli Esteri dell’UE, la Serbia potrà   diventare membro effettivo dell’UE «il più presto possibile: non contemporaneamente alla Croazia, ma forse uno o due anni dopo», perchà© «siamo a tre-quarti del cammino».
Dal governo della Serbia giungono reazioni di soddisfazione per l’accordo politico offerto dall’UE che, secondo il ministro degli Esteri serbo Vuk Jeremic, segna «il giorno più importante nella storia delle relazioni tra UE e Serbia». Si tratta di un «reale avanzamento», è stata «aperta la porta e ci viene offerto di varcare la soglia» ha dichiarato Jeremic, che ha aggiunto: «Speriamo che il 3 febbraio il popolo serbo ci dia il mandato di firmare questo accordo».

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