Vertice FAO: sciopero della fame contro la fame

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Nel mondo un miliardo di persone vivono in condizioni di sottoalimentazione e ogni sei secondi muore un bambino: «Dobbiamo creare le opportunità   per aggredire il più fondamentale dei problemi per il genere umano: la fame» ha detto il direttore della FAO, Jacques Diouf, annunciando il suo simbolico sciopero della fame alla vigilia del Vertice FAO di Roma (16-18 novembre).
L’iniziativa di Diouf ha voluto essere una «testimonianza simbolica di solidarietà   al miliardo di affamati del pianeta», così il direttore della FAO ha proposto di fare lo stesso a «tutti coloro che credono che la sicurezza alimentare debba essere una priorità   dell’agenda politica internazionale» e ha lanciato una petizione on line contro la fame.
Secondo il direttore della FAO, inoltre, senza azioni decisive da parte degli Stati il numero degli affamati nel mondo potrebbe accrescersi «e non puಠessere esclusa una nuova crisi alimentare», dato che a oggi le popolazioni di 31 Paesi in via di sviluppo, di cui 20 solo in Africa, necessitano di aiuti alimentari d’emergenza.
Per questo è stato ribadito dal responsabile della FAO l’invito ai governi di tutto il mondo di investire almeno 44 miliardi di dollari all’anno per sconfiggere la fame nel mondo, aumentando la produzione agricola e rilanciando il settore rurale nei Paesi in via di sviluppo. «Occorrono più risorse per l’agricoltura: ovvero tornare a investire nel settore rurale e agricolo quel 17% cento del totale degli Aiuti allo sviluppo che negli anni Ottanta consentì all’India e ai Paesi dell’America Latina di risollevarsi dalla crisi alimentare» ha dichiarato Diouf, sottolineando inoltre come «la fame genera rabbia, che è potenziale fonte di conflitti»: lo hanno dimostrato negli ultimi mesi i tumulti scoppiati in 22 Paesi in via di sviluppo a causa dell’aumento del costo delle derrate alimentari.
I fondi stanziati dai Paesi ricchi per combattere la malnutrizione sono rimasti invariati per sette anni, rileva un Rapporto presentato dall’organizzazione Medici Senza Frontiere (MSF), e il Vertice sulla sicurezza alimentare della FAO rischia di fallire se i governi continueranno a spendere poco per lottare contro la malnutrizione infantile, osservano i responsabili di MSF: i fondi equivalgono solamente al 3% di quanto sarebbe necessario per evitare che ogni anno tra i 3,5 e i 5 milioni di bambini sotto i cinque anni muoiano per cause legate alla malnutrizione, mentre l’UNICEF ricorda che «la denutrizione contribuisce a determinare più di un terzo del totale dei decessi dei bambini sotto i cinque anni» e ritardi nella crescita per circa 200 milioni di bambini nei Paesi in via di sviluppo.

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