Vi presentiamo di seguito un estratto della lectio magistralis del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Università Beida di Pechino.
(…)
“Senza la Cina, o senza l’Unione Europea, sarebbe impossibile cercare di corrispondere positivamente ai sogni di apertura, di pace, di futuro dei nostri giovani.
Senza dialogo e collaborazione sarebbe inconcepibile poter affrontare i costi sociali, economici e ambientali delle sfide che l’umanità si trova a fronteggiare.
Per far questo occorrono regole condivise, poste in essere, e non rinviate di vertice in vertice.
Il multilateralismo, nucleo primigenio di una governance globale che metta al centro i bisogni e le aspirazioni dei popoli, è lo strumento.
In un mondo sempre più interconnesso il nostro comune impegno deve essere quello di rafforzare i consessi multilaterali – a cominciare dalle Nazioni Unite – affinché possano efficacemente ridurre tensioni, comporre le controversie, monitorare la proliferazione degli armamenti, per elencare soltanto alcune delle grandi questioni del nostro tempo.
Non è accettabile, ad esempio, che la Fedrezione Russa, membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, vale a dire del massimo organo deputato alla difesa della pace, abbia violato, come ha fatto, invadendo l’Ucraina, le norme fondamentali del diritto internazionale e i principi dell’Onu, usando la forza contro un vicino più piccolo per imporgli la propria volontà.
Accondiscendere a un tale comportamento significherebbe consegnare alla barbarie la comunità degli Stati.
La Cina è uno dei protagonisti fondamentali della vita internazionale.
Desidero esprimere l’aspettativa che essa faccia uso della sua grande autorevolezza sul proscenio internazionale per ribadire la sua tradizionale posizione a sostegno delle norme di convivenza della comunità internazionale, adoperandosi per porre termine alla brutale aggressione russa all’indipendenza e alla integrità dell’Ucraina, primo passo per una pace giusta sulla base dei principi della Carta delle Nazioni Unite e delle norme del diritto internazionale, incluse quelle sulla sovranità, indipendenza e integrità del territorio degli Stati.
Un’altra area che sollecita l’impegno di tutti per bloccare la spirale di violenza è il Medio Oriente, martoriato dal criminale attacco terroristico di Hamas contro inermi cittadini israeliani, dall’inaccettabile scia di violenza contro la popolazione civile di Gaza, dall’allargamento del conflitto al Libano meridionale, con altre sofferenze ai civili.
Occorre fermare subito la guerra, per avviare soluzioni anche all’immane crisi umanitaria che ne è derivata.
Confido, cono certo, che la Cina vorrà aggiungere la sua voce affinché i diversi attori regionali esercitino moderazione e possa essere finalmente applicata una soluzione a due Stati tra Israele e la Palestina.
La crisi mediorientale ci ricorda che gli scenari di tensione sono interconnessi e travalicano le distanze geografiche.
Il mondo è uno e indivisibile: mantenere libero e sicuro il transito navale nei mari della regione, dove attualmente attori non statuali, sostenuti anche da potenze dell’area, minacciano il libero commercio in spregio al diritto internazionale – come avviene nel Mar Rosso – è importante per l’Italia, per la Cina, per tutti gli altri Paesi.
Non si può consentire un così grave precedente: le vie del commercio nella storia hanno aperto le strade ai rapporti pacifici e di incontro tra le civiltà.”
Il discorso integrale è disponibile qui