Riceviamo e pubblichiamo… “Alcune riflessioni sul dramma dei migranti”

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Il Dr. Antonino Picciano ci ha inviato una riflessione sull’attuale crisi dei profughi, che definisce un “dramma continuo” a cui stiamo assistendo. Pubblichiamo di seguito.

 

Come possiamo…

… girarci dall’altra parte,

insensibili di fronte all’orrore?

Continuando a svagarci,

come se niente fosse successo,

incuranti di tutto?

Le nostre coscienze scalfite appena

da un barlume di disagio

nell’osservare foto e video

che continuano imperterriti

ad essere trasmessi ogni giorno

dai media e dal web in questa torrida estate.

Il dramma dei migranti

non può più essere sottaciuto,

nascosto, vilmente scacciato.

Tutti ne siamo responsabili!

Quei corpi straziati di bimbi annegati

a riva sospinti da onde clementi

invocano amore implorante,

cercando mani amiche

che diano sepoltura.

C’è chi scongiura rispetto,

altri che bisogna mostrare lo stesso.

Ma un nodo ti toglie il respiro,

una fitta lacera il cuore,

e ripensi ancora e ancora

e vedi le sembianze di un figlio

nella stessa circostanza

quando tutto si colora di buio:

il dramma di una morte iniqua, crudele,

che non può lasciarci indifferenti,

distratti dal periodo vacanziero

con la mente predisposta al riso

e al dolce far niente.

Vogliamo trovare tempo per pensarci?

Possiamo riflettere un istante solo?

Quando osserviamo famiglie intere,

strette in un amore disperato,

mosse da un bisogno urgente

alla ricerca di umanità,

di un futuro degno

nel loro esodo verso l’Europa:

il loro Eldorado!

Fuggono dai conflitti, dalla fame,

in cerca di lavoro…

Vogliono un passaggio,

lo cercano a tutti i costi;

non considerano i rischi,

o meglio si convincono

che non ce ne siano,

altrimenti non salperebbero.

Sui social frattanto continua lo spettacolo:

si rincorrono senza pudore

immagini spietate

dei barconi della morte.

Diventa curiosità morbosa, forse

e nient’altro da raccontare!

E i corpi, quei corpi inermi,

sballottati, gonfi, lividi,

distesi sulla sabbia,

o galleggianti a pelo d’acqua,

invocano accoglienza e rifugio

per la gente che ancora arriverà,

nonostante tutto questo.

Il dolore e la rabbia sale.

Lo sdegno ci invade

per ciò che vediamo, impotenti.

Bisogna fare presto!

Gli appelli accorati agli europei,

rivolti al nostro buon cuore

si ripetono da più parti,

chiedono di abbandonare l’egoismo,

di prendere coscienza cercando soluzioni,

difficili ma da adottare subito.

Il loro sogno di libertà

inseguito disperatamente

cerca dignità, una dignità palese

se no l’Europa muore, sommersa

dalla vergogna e dal razzismo.

 

agosto 2015         Antonino Picciano

 

 

 

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