Secondo i dati contenuti nella sesta edizione della «EU Survey on R&D Investment Business Trends» le imprese europee prevedono per il periodo 2011-2013 un aumento del 5% annuo dei loro investimenti in ricerca e sviluppo (R&S).
La survey ha coinvolto un campione di 205 imprese che, secondo i dati dell’»EU Industrial R&D Investment Scoreboard», realizzano investimenti in R&S per 40 miliardi di euro (un quarto dei quali fuori dell’UE) e che adeguatamente rappresentano le 1.000 realtà imprenditoriali con sede nell’UE che più investono in questo settore.
Il valore indicato per l’aumento degli investimenti è più elevato rispetto alle aspettative rilevate nella survey dello scorso anno (2%) ma è più basso di quello registrato nel 2007, ultimo anno prima della crisi (7%).
Le imprese partecipanti all’indagine hanno messo in evidenza che una consistente percentuale delle vendite annuali (il dato medio rilevato sul campione è pari al 27%) riguarda prodotti innovativi commercializzati nei tre anni precedenti: l’innovazione si conferma quindi la chiave di volta del successo commerciale e della creazione di posti di lavoro.
I principali fattori che trainano l’’innovazione sono la disponibilità di personale qualificato, il sostegno pubblico, le sovvenzioni e gli incentivi fiscali e la collaborazione con altre realtà , prime tra tutte gli istituti di istruzione superiore.
I maggiori ostacoli all’innovazione sono, in tutti i settori, i costi di applicazione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) nonchà© dai tempi per ottenerne la tutela.
Le aspettative di crescita degli investimenti in R&S si estendono a tutte le aree geografiche, a riprova del fatto che le imprese con sede nell’UE partecipano sempre di più all’economia globale, ma in una ipotetica graduatoria tra le zone maggiormente attrattive l’UE si colloca in coda con aumenti stimati al 3% annuo e dunque ben più
contenuti di quelli che riguarderanno Cina (25%) Giappone (17%) India (8%) USA e Canada (5%). Le imprese ritengono comunque di collocare nell’UE il 75% dei loro investimenti.
La commissaria europea per la Ricerca, l’innovazione e la scienza Mà ¡ire Geoghegan-Quinn ha commentato positivamente i dati dell’indagine, sottolineando, perà², che se si vogliono raggiungere gli obiettivi di Europa 2020, (tra i quali figura anche l’innalzamento degli investimenti in R&S al 3% del PIL) «è necessario concretizzare queste previsioni di investimento per il periodo 2011-2013 con l’innalzamento degli investimenti del settore privato», coinvolgendo non solo le grandi aziende ma anche le Piccole e Medie Imprese (PMI) in modo che «investire in R&S nell’UE sia più interessante che altrove».