RescEU: la risposta dell’Europa alle catastrofi naturali

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Nel programma del Presidente Jean-Claude Juncker per “un’Europa che protegge”, la proposta dei nuovi piani per rendere più efficace la capacità dell’Europa di contrastare le catastrofi naturali, ha occupato una posizione di primo piano.

L’iniziativa è stata elaborata a seguito della serie di disastri naturali che negli ultimi anni hanno colpito molti paesi europei. Questi fenomeni, oltre a restituire un pesante bilancio di vite umane, producono altresì gravi conseguenze economiche.

Il Presidente Juncker ha dichiarato: “L’Europa non può rimanere in disparte quando i nostri Stati membri sono colpiti da calamità naturali e hanno bisogno di aiuto. L’Europa è il continente della solidarietà e noi dobbiamo essere meglio preparati di prima e più rapidi nel portare aiuto agli Stati membri in prima linea”.

La proposta della Commissione include due azioni: in primo luogo rafforzare le capacità di risposta europea grazie all’istituzione di una riserva coperta da finanziamenti dall’UE, per gli interventi di protezione civile, che interverrà a favore degli Stati membri in caso di catastrofi, qualora le capacità nazionali risultassero insufficienti. Secondariamente potenziare la prevenzione e la preparazione alle catastrofi chiedendo agli stati membri di condividere le proprie strategie nazionali.

Tali necessità sono sorte con l’esame dell’attuale situazione europea che sottolinea i limiti degli stati membri di soccorrersi a vicenda; oggi infatti il meccanismo di protezione civile si basa su un sistema volontario e solidaristico, in cui il coordinamento dei contributi degli Stati partecipanti destinati ai paesi che hanno chiesto assistenza è detenuto dall’UE. “Le sfide che dobbiamo affrontare sono cambiate e anche noi dobbiamo cambiare. È una questione di solidarietà e di condivisione delle responsabilità a tutti i livelli“, ha dichiarato Christos Stylianides, commissario per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi.

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