Relazione 2019 sull’applicazione del diritto UE

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La Commissione europea ha presentato la Relazione annuale 2019 sull’applicazione del diritto UE negli Stati membri.

Ne emerge un quadro di stabilità quanto a numero complessivo di procedure in corso e di aumento di nuove procedure (+20% rispetto all’anno precedente) i Paesi che meno di tutti sono stati oggetto di procedure per non corretto recepimento o non corretta applicazione del diritto UE sono stati Lussemburgo Estonia e Lituania; il primato di tali procedure spetta, invece a Italia, Spagna e Grecia.

I settori nei quali la Commissione europea ha lavorato di più, nel rispetto della sua funzione di “custode dei trattati” per garantire il rispetto della normativa UE, a tutela della quotidianità dei cittadini, sono stati ambiente, mercato unico, impresa e industria, trasporti e mobilità, afferisce infatti a questi ambiti oltre la metà delle procedure di infrazione.

Stando ai dati contenuti nella Relazione, il nodo critico che spesso impedisce ai cittadini europei di usufruire dei vantaggi derivanti dal diritto UE è rappresentato dal tradivo recepimento della normativa da parte degli Stati membri. Anche se la situazione è migliorata negli ultimi anni e si è passati dalle 847 procedure aperte per tardivo recepimento nel 2016 alle 406 del 2019, il dato dell’ultimo anno rappresenta comunque una quota pari alla metà di tutte le nuove procedure aperte.

Su questo specifico dato emerge dalla Relazione che i Paesi virtuosi (cioè con meno procedure) sono Danimarca, Italia e Lituania, mentre in fondo alla classifica si collocano Bulgaria, Belgio, Grecia e Cipro.

La Relazione sottolinea anche quelle che sono le priorità per migliorare la compiutezza, l’efficienza e la tempestività dell’adozione del diritto UE da parte degli Stati membri. Viene sottolineata in primo luogo l’importanza dell’assistere gli Stati membri mediante l’elaborazione di piani di attuazione, siti web dedicati e documenti di orientamento e scambio di buone pratiche nelle riunioni dei gruppi di esperti.

Inoltre, con riferimento ad alcune materie quali gestione dei rifiuti, qualità dell’aria, efficienza energetica, mercati agricoli e parità di genere, viene citato come prioritario il dialogo in sostegno alle autorità locali e nazionali.

Per approfondire: il testo integrale del report

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