Rapporto OCSE sull’immigrazione 2012

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Presentato nei giorni scorsi il Rapporto Ocse sull’immigrazione 2012, da cui si rileva un calo dei flussi migratori che hanno coinvolto un numero totale di 4,1 milioni di persone. A causa della crisi economica globale dunque anche l’immigrazione è calata nei paesi dell’Ocse di circa 3 punti %, mentre nel 2011 con il miglioramento delle condizioni economiche è cominciata a risalire “nella maggior parte dei paesi europei tranne che in Italia”.

Il Rapporto evidenzia come mentre la migrazione dei lavoratori temporanei ha continuato a diminuire nel corso dell’anno il numero di persone che entrano nell’area OCSE per motivi di studio sia continuato a crescere fino a superare i 2,5 milioni nei Paesi OCSE e nella Federazione Russa. Gli studenti internazionali rappresentano in media oltre il 6% di tutti gli studenti nei Paesi OCSE: dalla Cina e dall’ India partono il 25% degli studenti internazionali, che costituiscono un’importante fonte di futura migrazione di lavoratori. Gli Stati Uniti e il Regno Unito rimangono le mete preferite mentre l’Australia ha sostituito la Francia quale terza destinazione principale.

Nel contesto attuale di persistente ed elevata disoccupazione, si evidenzia come siano state introdotte da molti governi politiche maggiormente restrittive in materia di migrazione.
Nelle 399 pagine del Rapporto dell’Ocse, si fotografa anche la situazione statistica del nostro Paese: l’immigrazione permanente al primo gennaio 2011 ammonta a 4,57 milioni di persone, equivalente aI 7,5% dell’intera popolazione italiana. Il gruppo è più numeroso è costituito dai romeni (969.000), davanti a albanesi (483.000) e marocchini (452.000). Il Rapporto Ocse stima anche il flusso di 60.300 migranti clandestini tra gennaio ed agosto 2011.

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