In un’intervista al settimanale britannico Sunday Times, il Presidente del Consiglio in pectore Romano Prodi ha dichiarato il 16 aprile di essere favorevole alla creazione di un «nocciolo duro» di Stati membri che vogliano progredire nell’integrazione europea, formato in un primo momento da Italia, Francia, Germania, Spagna, Belgio e Lussemburgo ma aperto a tutti quanti vogliano aderire. Sul piano del processo costituzionale Prodi sostiene la necessità di formulare un testo «meno tecnico» che faccia proprie la prima e la seconda parte della Costituzione «ed eventualmente un protocollo sociale» da sottoporre all’approvazione dei cittadini europei mediante un referendum unico da tenersi in concomitanza con le elezioni europee del 2009.
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