Previsioni d’inverno: migliorano i dati ma l’incertezza resta alta

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Sono state pubblicate il 5 febbraio scorso le previsioni economiche d’inverno, il documento in cui la Commissione Europea delinea le prospettive degli indicatori macroeconomici.

Secondo gli ultimi dati, nel corso del 2015, l’attività economica dovrebbe ripartire a velocità moderata nell’UE e nella zona euro, per poi registrare un’ulteriore accelerazione nel 2016.

In termini percentuali, la Commissione stima una crescita del PIL dell’UE pari all’ 1,7% nel 2015 e del 2,1% nel 2016. Per la zona euro, le percentuali di crescita si attesterebbero, invece all’1,3% (2015) e all’1,9% (2016).

Tra i fattori all’origine di questa dinamica positiva per quello che riguarda il Prodotto Interno Lordo, la Commissione individua l’aumento della domanda interna ed estera «una politica monetaria molto accomodante» e « un orientamento sostanzialmente neutro della politica di bilancio».

Fattori frenanti della crescita sarebbero, invece, il contesto poco favorevole agli investimenti e dall’elevata disoccupazione.

La Commissione Europea ipotizza, inoltre, la persistenza dei divari di crescita tra gli Stati membri; per il 2015 si ipotizza ad esempio uno 0,2% per la Croazia e un 3,5% dell’Irlanda (per l’Italia le previsioni si attestano a 0,6% nel 2015 e 1,3% nel 2016). Tali divergenze, si legge nel documento, dipendono dalle diverse situazioni di indebitamento, dalle differenze nel mix energetico (che determina un diverso impatto del calo dei prezzi del petrolio), nonché dal modello commerciale e dal livello di specializzazione di ciascun Paese (che influisce sull’impatto positivo determinato dal deprezzamento dell’euro sulle importazioni).

Per l’inflazione (il cui andamento decrescente si è mantenuto nel 2014) la Commissione Europea prevede graduale risalita a partire da metà del 2015; i valori ipotizzati sono per l’UE 0,2% nel 2015 e 1,4% nel 2016 e per la zona euro – 0,1% nel 2015 e 1,3% nel 2016.

Nel 2015 il tasso di disoccupazione scenderà al 9,8% nell’UE e all’11,2% nella zona euro. Un ulteriore calo dei tassi di disoccupazione si registrerà nel 2016.

Prosegue anche la riduzione dei disavanzi pubblici nelle previsioni d’inverno si stima un calo del rapporto deficit / PIL che nell’UE dovrebbe raggiungere il 2,2% nel 2016 (con un calo continuo rispetto al dato 2014 pari al 3%). Nella zona euro i valori registrati nel 2015 e nel 2016 dovrebbero essere rispettivamente del 2,2% e dell’1,9% Il rapporto debito/PIL per l’intera UE dovrebbe aver raggiunto la punta massima (88,4%) nel 2014, mentre per la zona euro dovrebbe culminare al 94,4% quest’anno per poi iniziare a diminuire.

La Commissione segnala, infine, un aumento dell’incertezza circa le prospettive economiche a causa delle tensioni geopolitiche, della rinnovata volatilità dei mercati finanziari e di una «attuazione incompleta delle riforme strutturali».

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