Dal 1° luglio al 31 dicembre 2025, la Danimarca ha assunto per l’ottava volta la Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, portando avanti il motto “Una forte Europa in un mondo che cambia”. Si tratta di un semestre che punta a rendere l’Europa più sicura, competitiva e sostenibile in un contesto segnato da tensioni geopolitiche, trasformazioni economiche e sfide ambientali sempre più urgenti.
Sul fronte della sicurezza, la Danimarca vuole rafforzare l’autonomia strategica dell’UE, consolidando la cooperazione industriale nel settore della difesa e sostenendo l’Ucraina nella sua ricostruzione, anche attraverso l’integrazione della sua produzione militare nella filiera europea. Un altro tema centrale sarà la resilienza democratica: combattere la disinformazione, tutelare la libertà dei media e proteggere i giovani online diventano obiettivi prioritari per difendere i valori fondanti dell’Unione.
La gestione dei flussi migratori rappresenta un ulteriore nodo cruciale: la Presidenza danese lavorerà per sostenere gli Stati membri nell’attuazione del Patto su migrazione e asilo, affrontando in particolare le migrazioni illegali, la sorveglianza delle frontiere esterne e cercando un equilibrio tra la responsabilità dei singoli Stati e la solidarietà verso chi arriva. A questi temi si affianca il sostegno a un processo di allargamento che guarda a Ucraina, Moldova e Balcani Occidentali, seguendo un approccio basato sul merito e su riforme concrete.
Parallelamente, la Danimarca intende rendere l’Europa più competitiva e pronta ad affrontare le sfide globali, alleggerendo il carico burocratico per le imprese, stimolando l’innovazione e difendendo il mercato interno da pratiche sleali, senza dimenticare la tutela di lavoratori e consumatori. Grande attenzione sarà rivolta anche alla transizione verde: investimenti in energie rinnovabili, bioeconomia e nuove tecnologie dovranno portare l’UE più vicina all’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. In questo quadro, strumenti finanziari europei sosterranno settori strategici come difesa, energia pulita e digitale.
Come sempre accade per chi detiene la Presidenza del Consiglio dell’UE, la Danimarca avrà anche il ruolo di mediatore imparziale tra i Paesi membri, presiedendo incontri e negoziati per favorire compromessi su dossier complessi. Durante i sei mesi danesi sono previsti diversi eventi, tra cui quindici riunioni ministeriali informali e due vertici che offriranno momenti di confronto concreto sulle priorità stabilite.
Per la Danimarca, questo semestre rappresenta un’occasione per confermare il proprio modello, che unisce pragmatismo, sostenibilità e apertura al dialogo. In un’Europa attraversata da crisi e trasformazioni, la Presidenza danese si propone quindi di dare un contributo concreto a costruire un’Unione più forte, capace di proteggere i cittadini, innovare l’economia e guidare la lotta globale contro il cambiamento climatico.
Inoltre, durante questo semestre prenderanno avvio anche i negoziati preliminari sul nuovo bilancio settennale dell’UE dopo il 2027, che definiranno le priorità finanziarie dell’Unione per il prossimo decennio.
Per approfondimenti: Danish presidency