Petizione dei sindaci europei contro il raddoppio dei limiti delle emissioni auto

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Il Parlamento europeo ha di recente approvato la proposta della Commissione di aumentare del 110% i limiti di emissione di monossido di azoto per gli autoveicoli diesel. Contrariamente a quanto indicato dalla Commissione ambiente del Parlamento e alle aspettative di molti, dal 2017 verranno quindi sensibilmente innalzate le soglie di sforamento per questa sostanza nociva ed altamente inquinante.

Al contempo però il Parlamento stabilisce – in risposta ai noti scandali che hanno coinvolto alcune industrie automobilistiche – di introdurre contemporaneamente nuovi test sulle emissioni delle autovetture in condizioni normali (test RDE) che si aggiungeranno ai tradizionali test “al banco”, cioè in laboratorio, e saranno obbligatori per l’omologazione. Da una parte si introducono quindi più affidabili strumenti di controllo, mentre dall’altra si ammorbidiscono i parametri ambientali raddoppiando di fatto i limiti delle emissioni.

Accolto con soddisfazione da costruttori e parte dell’emiciclo, il voto viene fortemente contestato da ambientalisti e consumatori. Ad essi si aggiungono i sindaci di venti importanti città europee che con una petizione chiedono all’ Unione Europea di fare dietrofront. Indirizzata alla Commissione e ai governi nazionali dei ventotto stati membri, la petizione ha raccolto 119 mila adesioni in appena due settimane. I sindaci giudicano queste nuove norme come un regalo alle lobby delle industrie e sottolinenano la minaccia che esse costituiscono per la salute pubblica, riservandosi di ricorrere alla Corte di giustizia europea. La Commissione difende il suo operato sostenendo che l’introduzione obbligatoria dei test RDE porterà ad una significativa riduzione degli inquinanti, nonché ad una maggiore trasparenza sul mercato delle autovetture.

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