Patto Globale per la Migrazione: principi e obiettivi per una migrazione sicura, ordinata e regolare

1775

A seguito di un lungo processo di collaborazione e di confronto tra gli Stati membri delle Nazioni Unite, è stato predisposto il testo del Patto globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare che verrà adottato il prossimo dicembre

Giunti ormai alle fasi finale del processo iniziato  con la Dichiarazione di New York del 2016, in occasione della Conferenza Intergovernamentale che si terrà il 10 e l’11 dicembre a Marrakesh, gli Stati Membri adotteranno formalmente il Patto Globale per la Migrazione, ricorrendo alla procedura del consensus o dell’approvazione con una maggioranza di almeno 2/3 dei componenti. In seguito, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite promuoverà l’adozione del documento sottoforma di Risoluzione.

Questo processo di collaborazione è altresì sostenuto dagli attori internazionali che già operano nel settore, come l’Organizzazione Internazionale per la Migrazione e l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati che, nell’ambito del loro operato, saranno chiamati a monitorare e a fornire supporto agli Stati membri nei passi successivi all’adozione formale del documento.

Sebbene l’Unione europea partecipi all’assemblea generale delle Nazioni Unite soltanto in qualità di osservatore, il suo contributo è stato importante fin dagli albori di questo processo di collaborazione, soprattutto nella definizione degli obiettivi e dei principi consacrati.

Il Patto globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare è il primo documento internazionale che cerca di fornire una cornice entro la quale gli Stati delle Nazioni Unite dovranno muoversi nella gestione del fenomeno migratorio, nel rispetto di alcuni principi condivisi come la universalità dei diritti umani e il contrasto al traffico degli esseri umani.

Per la natura di testo non vincolante, esso non crea obblighi diretti in capo agli Stati sottoscrittori, purtuttavia individua 23 obiettivi concreti, principi guida e strumenti di collaborazione multilaterale tra gli Stati, affinché essi possano affrontare i vari aspetti connessi al fenomeno, come la gestione dei confini, il contrasto alla tratta degli esseri umani, la regolazione della concessione e revoca dei documenti ai migranti.

Seppure il Patto Globale non riconosce un diritto a migrare, esso comunque stabilisce con fermezza che ogni migrante è indiscriminatamente titolare di diritti umani e delle libertà fondamentali, generalmente riconosciute.

Per approfondire: il comunicato della Commissione

2 COMMENTI

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here