Parlamento europeo: il resoconto della prima plenaria di ottobre

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Si è conclusa giovedì 6 la prima plenaria di ottobre del Parlamento europeo, inaugurata lunedì 3 del corrente mese.

Al centro dei lavori, come lecito attendersi, la guerra in Ucraina. Oltre alla condanna dei referendum-farsa indetti dal governo russo e alla sollecitazione di maggiori aiuti militari a beneficio dell’Ucraina – sui quali, più diffusamente, ha scritto Franco Chittolina nel suo ultimo editoriale – il Parlamento europeo ha approvato la proposta di semplificare e accelerare l’accesso ai fondi di coesione per sostenere le regioni maggiormente colpite dai contraccolpi del conflitto (FAST-CARE – Flexible Assistance for Territories), finanziando i progetti legati all’accoglienza e integrazione dei rifugiati e sostenendo gli investimenti della politica di coesione il cui esito è attualmente minacciato dai rincari energetici e dalla scarsità dei materiali. 

Sul versante dei rincari energetici, il Parlamento ha inoltre sollecitato la necessità di nuove manifestazioni concrete di solidarietà europea implicanti l’adozione di misure straordinarie, tra cui l’introduzione di una tassa sugli extra-profitti e di tetti al prezzo del gas importato; inoltre, ha nuovamente sollecitato l’adozione di un embargo totale su idrocarburi e combustibile nucleare proveniente dalla Russia. 

In materia di politica interna, il Parlamento ha intimato alla Commissione di non scendere a compromessi con il governo ungherese in materia di rispetto dello stato di diritto, in merito al quale, per la prima volta, è stato attivato dall’UE il meccanismo che prevede la sospensione dell’erogazione dei fondi per i Paesi che violano il diritto comune. 

Sul versante sanitario, il Parlamento ha approvato l’estensione del mandato del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), attraverso la quale se ne rafforzerà la capacità di prevenzione e contrasto di eventuali, successive emergenze sanitarie. 

In materia di tutela dei consumatori, il Parlamento ha approvato l’adozione del formato USB-C come caricatore unico per i dispositivi elettronici sul territorio dell’Unione europea. Il provvedimento interesserà telefoni, fotocamere e tablet a partire dal 2024 e computer portatili a partire dal 2026. 

Sul versante sociale, il Parlamento ha adottato una serie di raccomandazioni volte a rafforzare le misure di contrasto alle discriminazioni nei confronti dei Rom, attraverso, in particolar modo, una migliore inclusione sociale dei più giovani. 

Sul versante ambientale, il Parlamento ha approvato nuove e più severe regole in materia di inquinanti organici persistenti (POP – Persistent Organic Pollutants) e ha sollecitato l’adozione di misure più efficaci per far contrastare il traffico di animali selvatici a livello europeo e globale. 

Per quanto concerne la tutela dei diritti umani nel mondo, il Parlamento europeo ha condannato fermamente l’assassinio di Mahsa Amini, avvenuto presumibilmente ad opera della polizia religiosa iraniana, richiedendo l’avvio di un’indagine imparziale e esprimendo la propria solidarietà verso i tanti, soprattutto donne, che stanno protestando in questi giorni contro l’oppressivo regime di Teheran.

Il Parlamento ha inoltre rilevato e censurato tre situazioni di grave violazione dei diritti umani nel mondo: ad Haiti, dove oltre 200 gang armate, talvolta collegate ad esponenti politici o imprenditori, stanno seminando violenza e panico tra la popolazione; in Myanmar, dove la giunta militare sta proseguendo la sua campagna di intimidazione e repressione nei confronti degli operatori dell’informazione; in Etiopia, dove prosegue la guerra civile nella regione del Tigray. 

La prossima plenaria avrà luogo nuovamente in ottobre, dal 17 al 20 del mese, a Strasburgo.

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