Quella svoltasi dall’11 al 14 settembre è stata la prima plenaria dopo la sosta estiva per il Parlamento europeo.
La seduta è stata aperta dalla presidente Roberta Metsola, che ha ricordato, tra le altre cose, l’anniversario della morte di Mahsa Amini in Iran, gli eventi climatici estremi che stanno colpendo l’Europa e il tragico terremoto marocchino. A fare il punto sulla situazione dell’UE ad oggi, inoltre, si è unita la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen con il suo discorso sullo Stato dell’Unione, tenuto di fronte alla plenaria del PE nella mattinata di mercoledì 13 settembre. Tra i temi fondamentali del discorso si ricordano, in particolare, Ucraina, Green Deal, economia, Cina, e Intelligenza artificiale, commentati nell’editoriale di Franco Chittolina.
Resta centrale, anche in questa plenaria, la tematica ambientale: si segnalano, in particolare, l’adozione di una posizione, da parte del Parlamento, sulla riduzione dell’inquinamento delle acque sotterranee e di superficie e sul miglioramento degli standard di qualità delle acque dell’UE e l’approvazione in via definitiva una serie di misure per promuovere la diffusione delle energie rinnovabili, in linea con il Green Deal e con REPowerEU. L’aggiornamento della direttiva sulle energie rinnovabili (RED III), porta la quota vincolante di rinnovabili nel consumo finale di energia dell’UE al 42,5% (dal 32%) entro il 2030, e prevede lo snellimento delle procedure per la concessione di permessi per nuovi impianti di energia rinnovabile o per l’adeguamento di quelli esistenti. Sempre in questo contesto, il Parlamento ha adottato la sua posizione su nuove misure legislative per migliorare la qualità dell’aria e creare un ambiente pulito e sano per i cittadini europei: con 363 voti a favore, 226 contro e 46 astensioni, i deputati hanno fissato valori limite per diversi inquinanti e obiettivi più rigorosi (da raggiungere entro il 2035) rispetto alla proposta della Commissione.
Tra gli altri provvedimenti e posizioni a tema ambientale si segnalano:
- l’approvazione di una nuova legge per sostenere la diffusione di carburanti sostenibili, come i biocarburanti avanzati o l’idrogeno, nel settore dell’aviazione.
- l’adozione di una posizione su nuove misure legislative per migliorare la qualità dell’aria e creare un ambiente pulito e sano per i cittadini europei.
Per quanto riguarda le materie prime critiche, il Parlamento europeo ha dato il via libera all’avvio dei negoziati con il Consiglio per la riforma del mercato elettrico dell’UE in senso più sostenibile, stabile e affidabile, oltre ad adottare una posizione su nuove misure per l’aumento dell’approvvigionamento di materie prime strategiche per i Paesi dell’UE. L’obiettivo è guadagnare in competitività e autonomia, riducendo la burocrazia nei processi di approvazione e promuovendo l’innovazione lungo l’intera catena di produzione, con attenzione in particolare alla ricerca e allo sviluppo di materiali alternativi e di metodi di estrazione e produzione più rispettosi dell’ambiente.
Continuano prese di posizione in difesa dei valori e delle istituzioni democratiche, soprattutto dalle minacce interne. Si segnala, a tal proposito, la risoluzione con la quale il Parlamento ha modificato il proprio regolamento interno in risposta alle accuse di corruzione, sulla base del piano di riforma in 14 punti della Presidente Metsola. I deputati hanno adottato un divieto rafforzato di tutte le attività di lobbying, l’obbligo di presentare dichiarazioni sui contributi esterni ricevuti per tutte le risoluzioni e i pareri, e sanzioni più severe per le violazioni del Codice di condotta.
Sempre sul piano interno, i deputati hanno approvato la decisione del Consiglio europeo di aumentare da 705 a 720 il numero di seggi al Parlamento europeo per la prossima legislatura, sulla base di una proposta fondata sui cambiamenti demografici nell’UE rispetto alle elezioni del 2019.
Sul piano della sicurezza e dei diritti umani, questioni tra loro sempre più connesse, gli eurodeputati esortano l’UE e la Turchia a superare l’attuale situazione di stallo. A meno che il governo turco non cambi drasticamente rotta, il processo di adesione della Turchia all’UE non può riprendere nelle attuali circostanze: la Turchia rimane un candidato all’adesione all’UE, un alleato della NATO e un partner chiave in materia di sicurezza, relazioni commerciali ed economiche e migrazione, ma è tenuta a rispettare i valori democratici, lo Stato di diritto, i diritti umani e ad attenersi alle leggi, ai principi e agli obblighi dell’UE. Sempre sul piano interno, il Parlamento ha chiesto misure a livello UE per contrastare la prostituzione e il suo impatto sulla parità di genere, al fine di contrastare la criminalità organizzata ad oggi agevolata dalla differente regolazione in materia nei 27 paesi membri. Sul fronte esterno, ancora, il Parlamento europeo ha adottato tre risoluzioni sulla situazione dei diritti umani in Guatemala (vista la detenzione arbitraria di procuratori, giudici, giornalisti indipendenti e difensori dei diritti umani, si richiede il rilascio immediato e incondizionato di tutte le persone detenute), Azerbaigian (i deputati chiedono il “rilascio immediato e incondizionato” del dottor Gubad Ibodoghlu, esponente di spicco dell’opposizione, detenuto il 23 luglio 2023 per motivi spiccatamente politici) e Bangladesh (esprimendo profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione dei diritti umani nel Paese, i deputati chiedono al governo di ripristinare un ambiente sicuro e favorevole per le ONG, i difensori dei diritti umani, gli attivisti e le minoranze religiose).
Sul versante della guerra in Ucraina, infine, particolarmente toccante è stato l’intervento di Svietlana Tsikhanouskaya, che rivolgendosi agli eurodeputati ha chiesto sostegno per le aspirazioni europee dei bielorussi: “i bielorussi vogliono sentirsi dire che il loro Paese non sarà dato a Putin come premio di consolazione” ha dichiarato la leader dell’opposizione bielorussa in esilio.
La prossima plenaria avrà luogo dal 2 al 5 ottobre a Strasburgo.