Open data: quale livello di maturità in Europa?

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Ad un anno dal lancio del nuovo Portale Europeo Open Data in cui vengono raccolti e resi disponibili circa 640.000 dataset provenienti dalle amministrazioni pubbliche di tutta Europa, la Commissione europea in collaborazione con Capgemini consulting ha recentemente rilasciato la seconda edizione del Report sullo stato della maturità dei dati aperti a fine estate 2016 (The Open Data Maturity Report).

Lo studio è relativo ai paesi del gruppo EU28+ (con Norvegia, Svezia e Lichtenstein) e intende fare il punto su quanto si stiano affermando e concretizzando le politiche relative all’utilizzo degli open data nelle amministrazioni pubbliche in Europa. Aprire i dati pubblici al fine di riutilizzarli è una delle priorità del piano programmatico Europa 2020 e dell’Agenda Digitale Europea per la realizzazione di un mercato unico digitale. Si stima che tra il 2016 e iI 2020 la dimensione di mercato degli Open Data aumenti del 36.9% per arrivare ad un valore di 75.7 miliardi di euro nel 2020 e si valuta essere di ben 325 miliardi di euro la dimensione di mercato diretta per il periodo 2016-2020.screen-shot-2016-11-13-at-21-38-20

Sono due gli indicatori principali adottati nel report: il grado di prontezza, promozione e disponibilità di dati in formato aperto e il livello di maturità dei portali.

In media i 31 paesi nel 2016 hanno registrato un miglioramento del 28.6% rispetto al 2015. I vari paesi hanno completato per oltre il 55% il loro piano di sviluppo e le implementazioni previste. Nonostante sia presente un trend positivo diffuso va sottolineato il fatto che tra i vari paesi persistono comunque differenze significative.

Analizzando il grado di prontezza, promozione e disponibilità di dati in formato aperto (Open Data Readiness) si registra un incremento del 7,6% rispetto all’anno precedente sulla presenza di una politica sui dati aperti,  politica presente al 64.5% tra le varie nazioni. Sono anche aumentati, ma mediamente non più del 50%, l’utilizzo e l’impatto degli open data.

In molti paesi sono incoraggiate le iniziative didattiche, eventi, promozione di attività mirate a fare crescere le competenze necessarie per poter creare valore aggiunto e poter monitorare l’impatto degli open data.

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Relativamente all’indicatore sulla maturità dei portali, sono stati individuati quattro livellì di maturità: chi sta iniziando solo ora ad implementare una politica sui dati aperti (Beginners), il gruppo di chi già dispone di una politica di base (Followers) al quale appartiene l’Italia, chi ha già provveduto ad implementare sia un portale che una politica open data e si accinge a concretizzare i benefici che ne possono derivare (Fast trackers) e infine i paesi che si sono dotati di politiche robuste e hanno portali avanzati (Leaders).

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Si misura quindi un significativo progresso tra le varie nazioni ma esistono ancora elementi che ostacolano il pieno raggiungimento della maturità degli open data. Questi barriere sono di natura politica, legale, tecnica e finanziaria. Il report è stato redatto analizzando i dati a fine estate 2016 ed è prevista una nuova edizione per il 2017.

Scheda a cura di Maria Claudia Bodino (mariaclaudia.bodino@gmail.com)

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