Oltre 100 ONG contro la Commissione per il piano sulle migrazioni

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Da tempo la Commissione ha lanciato un piano per ridurre i flussi migratori, fondato su maggiori controlli e investimenti più incisivi nelle zone  di provenienza. «Noi proponiamo di utilizzare una combinazione di incentivi positivi e negativi per premiare quei paesi terzi disposti a cooperare efficacemente con noi e per garantire che vi siano conseguenze per coloro che non lo fanno», così ha dichiarato il Primo Vice-Presidente Frans Timmermans. Parole che, tuttavia, non sono bastate ad evitare la protesta di oltre 100 ONG.

Queste, infatti, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, firmata, fra le altre, da Amnesty International ed Oxfam, in cui l’Unione Europea viene criticata per essersi concentrata unicamente sul contenimento delle migrazioni ed abbia, invece, voltato le spalle quando si trattava di tutelare i diritti umani. Gli accordi che verranno siglati con i Paesi terzi, avvertono le organizzazioni, rischieranno di violare il diritto internazionale e di dare un duro colpo al diritto d’asilo.

Le ONG hanno inoltre ricordato che, per definizione, il fine ultimo degli aiuti allo sviluppo dovrebbe essere l’eliminazione della povertà e non quello di arrestare gli sbarchi sulle coste europee. Per queste ragioni, gli Stati membri sono stati invitati a bocciare il piano presentato dalla Commissione ed a prepararne uno più umano e lungimirante attraverso un monito che rimanda alle radici storiche della costruzione europea: «L’UE, un progetto che è stato costruito sulle macerie di una guerra devastante, si prepara ad aprire un capitolo oscuro nella sua storia».

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