L’UE aggiorna le regole per l’export di armi: maggiore coordinamento e tutela contro usi impropri

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Il Consiglio dell’Unione Europea ha portato a termine una revisione significativa del sistema di controllo sulle esportazioni di armi, intervenendo sulla posizione comune che dal 2008 stabilisce criteri condivisi tra gli Stati membri. Il nuovo aggiornamento è stato motivato, tra le altre cose, dal supporto militare fornito all’Ucraina, dalla volontà di semplificare le vendite di equipaggiamenti sviluppati in collaborazione tra Paesi europei e dai progressi ottenuti nell’ambito del Trattato internazionale sul commercio delle armi (ATT – Arms Trade Treaty).

Con questo intervento, l’UE rinnova il proprio impegno per una gestione responsabile e trasparente delle vendite militari, nell’ottica di evitare che le armi finiscano nelle mani di soggetti non autorizzati, come gruppi armati illegali o reti criminali. Inoltre, si punta a rafforzare l’allineamento delle politiche nazionali in materia, migliorando la coerenza all’interno dell’Unione. Il pacchetto approvato include una guida operativa aggiornata destinata ai funzionari che si occupano del rilascio delle licenze nei singoli Paesi, con l’obiettivo di uniformare le pratiche e garantire maggiore efficacia nel controllo.

Le principali linee d’azione previste per i prossimi anni includono il rafforzamento dei meccanismi di tracciabilità degli armamenti, un controllo più accurato sui destinatari finali, una regolamentazione più efficace dei trasferimenti tecnologici non materiali e il sostegno alla cooperazione tra Stati membri per lo sviluppo congiunto di capacità militari. Il Consiglio ha inoltre esortato gli Stati che non hanno ancora aderito al Trattato sul commercio delle armi a farlo quanto prima, riaffermando la volontà dell’UE di promuovere un commercio di armamenti più sicuro, disciplinato e conforme ai principi del diritto internazionale e della sicurezza globale.

Per saperne di più: Controllo delle esportazioni di armi: riesame del Consiglio sul quadro dell’UE per rafforzare il controllo e la responsabilità nel commercio internazionale di armi

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