L’Italia di Gino Bartali e di Lidia Rolfi

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“Andare CONTROMANO è rischioso, ma si vede la gente in faccia”

Ieri può essere capitato di trovare abbastanza vicini sui media i nomi di Gino Bartali e Lidia Rolfi e come non riflettere su questo accostamento, per di più a tre giorni dalla Giornata della Memoria? 

Gino Bartali, “Campione Giusto ” è stato ricordato ieri alla Camera dei Deputati. Gino Bartali che, negli anni più bui del “Secolo breve” ha messo la sua fama e il suo talento al servizio della libertà e della lotta alle discriminazioni anche a rischio della propria vita

Lidia Rolfi Beccaria, deportata a Ravensbruck come prigioniera politica, è stata riportata alla memoria di tutti dall’ episodio per il quale è bene non cercare aggettivi ma che, come ci dicono gli osservatori più attenti è bene non derubricare a ragazzata, bravata, gesto folle o segno di stupidità: la comparsa, sulla porta della sua casa, della scritta che sinistramente ricorda la Notte dei Cristalli e le persecuzioni antisemite del nazifascismo.

E leggendo quelle notizie veniva da augurarsi che oggi la risposta alla domanda «Bartali o Coppi?», simbolo di un Italia che non c’è più, quella delle grandi passioni e delle rivalità, ma anche del comune riferimento a valori di libertà e giustizia, dovrebbe essere «entrambi» proprio per ritrovare le nostre radici di Paese civile e democratico …. O forse dovrebbe essere «nessuno dei due» perché oggi, come sempre e più di sempre  il nome accanto al quale schierarsi è quello di Lidia Rolfi e di suo figlio Aldo.

Buona giornata della memoria! 

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