Le priorità   dell’UE secondo la Commissione Europea

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L’Europa «ha tenuto al test della crisi», ma ora deve «guardare avanti e rilanciare le sue ambizioni» ha dichiarato il presidente della Commissione Europea, Josà© Manuel Barroso, intervenendo al Parlamento Europeo e annunciando le prossime iniziative dell’esecutivo.
Sono cinque le priorità   per l’UE individuate da Barroso e sulle quali la Commissione intende intervenire.
Innanzitutto il miglioramento della governance economica, «per affrontare la crisi ed evitarne di nuove», questione su cui la Commissione pubblicherà   entro fine settembre una proposta per un monitoraggio più severo dei budget nazionali.
In materia di crescita e occupazione, la Commissione: creerà   un «ufficio per l’impiego europeo»; promuoverà   il “brevetto europeo” per sostenere la ricerca e l’innovazione; lavorerà   per la «conversione sostenibile dell’economia», che potrà   «generare 3 milioni di posti di lavoro “verdi”»; cercherà   di tagliare i costi della burocrazia, con un risparmio per le imprese di 38 miliardi di euro.
Altro capitolo importante secondo Barroso è quello riguardante libertà  , giustizia e sicurezza. La Commissione si impegna a combattere ulteriormente lo sfruttamento di lavoratori immigrati, il terrorismo e il crimine organizzato, ma nell’UE devono essere rispettati pienamente la legge e i diritti umani: «Tutti gli europei devono rispettare la legge. I nostri governi devono rispettare i diritti umani, compresi quelli delle minoranze. Non c’è posto in Europa per il razzismo e la xenofobia. Di fronte a questioni così delicate, quando c’è un problema dobbiamo tutti agire in modo responsabile. Sono qui per lanciare un appello forte: evitiamo di ridestare gli spettri del passato europeo» ha dichiarato Barroso.
Al fine di rendere il bilancio comunitario più indipendente dalle volontà   dei governi, la Commissione proporrà   poi di rinforzare il sistema di finanziamento dell’UE espandendo le risorse proprie che affluiscono al bilancio comunitario e creando dei “bond europei” per finanziare le grandi opere senza pesare sui bilanci statali. Il quadro di programmazione finanziaria dovrebbe inoltre essere esteso da 7 a 10 anni, con una revisione a metà   periodo.
Infine il presidente dell’esecutivo europeo ha chiesto un vero impegno per rafforzare il ruolo dell’Europa nel mondo, perchà© «se non agiamo insieme, non saremo una potenza mondiale, e gli altri andranno avanti senza di noi: senza l’Europa e senza i singoli Stati». Così, la Commissione aggiungerà   un miliardo di euro al suo contributo per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio dell’ONU e riformerà   il meccanismo di reazione alle crisi internazionali.

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