La Commissione Europea pubblica le raccomandazioni specifiche per paese

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Gli Stati Membri dovrebbero utilizzare la finestra di opportunità offerta dalla ripresa economica per perseguire riforme strutturali, incentivare l’investimento e assicurare politiche fiscali responsabili. Sebbene le priorità specifiche varino all’interno dell’Unione Europea, ulteriori sforzi interstatali sono essenziali per raggiungere una crescita più inclusiva, robusta e sostenibile.

Il 22 Maggio la Commissione Europea ha presentato le raccomandazioni economiche per ciascun Stato Membro per i prossimi 12/18 mesi. Combattere la disuguaglianza attraverso l’impegno congiunto degli Stati Membri è l’obiettivo al cuore delle raccomandazioni di quest’anno. Nonostante l’economia nell’Unione Europea stia dando prova di essere in ripresa, diverse sfide, tra cui una crescita produttiva rallentata, persistenti disuguaglianze e una situazione instabile causata principalmente da fattori esterni, continuano a sussistere.

La Commissione ha perciò richiesto agli Stati Membri di rafforzare le fondamenta delle proprie economie investendo maggiori sforzi nelle priorità economiche e sociali comuni a livello europeo: incentivare l’investimento, perseguire riforme strutturali e assicurare politiche fiscali responsabili. Inoltre, raggiungere un equilibrio che assicuri la sostenibilità delle finanze pubbliche e raggiunga una posizione fiscale che permetta di rafforzare, e non di indebolire, la ripresa, si presenta come una delle azioni chiavi che gli stessi Stati dovrebbero cercare di conseguire. Per quanto riguarda l’Italia, la Commissione conferma che le addizionali misure fiscali richieste per il 2017 sono state portate a termine, e perciò, in questo momento, ulteriori provvedimenti non sarebbero in conformità con i criteri di debito.

In uno scenario in cui l’economia si sta muovendo, l’Europa deve fornire opportunità per coloro che sono stati lasciati indietro affinché possano mettersi al passo con i nuovi bisogni dovuti al cambiamento delle competenze di oggi, principalmente investendo nella formazione e educazione di alta qualità. Nonostante la disoccupazione sia al suo minimo dal 2009 e gli investimenti superino i livelli pre-crisi in alcuni degli Stati Membri parzialmente aiutati dal Piano Junker, la ripresa economica è tuttora instabile e vulnerabile.

Dall’adozione della precedente serie di raccomandazioni specifiche, gli Stati Membri hanno fatto significativi progressi nell’area della politica fiscale e nelle politiche del mercato del lavoro. Alcuni passi sono inoltre stati compiuti nelle aree delle politiche di tassazione (ne è un esempio la riduzione della pressione fiscale sul lavoro), dei servizi fiscali e delle politiche sociali, con particolare attenzione all’inclusione sociale e assistenza all’infanzia. Le aree che stanno mostrando meno progressi includono il settore dei servizi e l’area commerciale. L’immagine complessiva che emerge raffigura gli Stati Membri costantemente impegnati nell’implementare le riforme, tuttavia fino ad ora il livello di progresso compiuto rimane limitato per la maggior parte delle aree politiche identificate dalle raccomandazioni 2016.

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