
La Commissione ha pubblicato il Quadro di convergenza sociale per 10 Stati membri dell’UE, che permette di valutare, in linea con le nuove norme di governance, rischi e sfide interne all’Unione, per evitare spaccature socio-economiche e mantenere la società coesa.
Lo studio, che verrà presentato agli Stati membri in vista dell’adozione del pacchetto autunnale del semestre europeo, è stato discusso con i partner sociali per raccogliere pareri ed opinioni, si affida ad una serie di strumenti e valutazioni delle politiche attuate, tramite tre parametri: mercati del lavoro, istruzione e competenze e politiche sociali
In una prima fase sono stati analizzati tutti i ventisette paesi membri, per individuare le eventuali iniziative politiche intraprese di convergenza sociale verso l’alto.
Nella seconda fase, sono stati presi in considerazione i dieci paesi considerati più fragili, esaminando il benessere dei diversi gruppi di popolazione e studiando poi le politiche già implementate per affrontare queste sfide, in riferimento ai tre parametri individuati.
Per quanto riguarda il settore dell’inclusione sociale, si richiede più attenzione, soprattutto in tema di divari sociali e di disuguaglianza dei redditi.
Persistono criticità anche nell’ambito dell’istruzione, dove si nota come in almeno cinque dei dieci Paesi l’apprendimento degli adulti e le competenze digitali di base sono poche e che, in almeno tre, l’abbandono scolastico è ancora troppo alto, soprattutto in relazione al mercato del lavoro.
Mercato che resta complessivamente solido, ma con sfide che riguardano soprattutto divari occupazionali per le persone con disabilità e altre persone sottorappresentate nel mercato del lavoro.
Per ulteriori informazioni: La Commissione analizza la convergenza sociale in 10 paesi dell’UE