Il 31 marzo la Commissione europea ha adottato una Relazione sui primi tre anni di applicazione del Diritto di iniziativa dei cittadini europei.
Previsto dal Trattato di Lisbona ed entrato in vigore il 1 aprile 2012, questo strumento ha permesso a circa sei milioni di europei di supportare alcune iniziative dei cittadini (European Citizen’s Initiatives, o ECI) e di far sentire la loro voce all’interno delle istituzioni politiche.
A oggi, due iniziative hanno completato l’iter necessario alla presentazione alla Commissione europea, mentre tre hanno raggiunto il traguardo del milione di firme. Dal 2012 sono state inviate 51 proposte, di cui 31 in ambiti di competenza della Commissione; 12 non hanno raggiunto il numero minimo di firme in tempo, tre stanno ancora raccogliendo adesioni e 10 sono state ritirate dagli organizzatori.
Hanno aderito cittadini dai 28 Stati membri, sebbene in alcuni casi si siano registrate criticità dovute ai diversi requisiti richiesti a livello nazionale e all’utilizzo delle piattaforme di raccolta firme online.
In generale, il Rapporto sottolinea che c’è ancora spazio per migliorare il processo di iniziativa e identifica alcuni punti critici su cui le istituzioni e gli stakeholders dovranno confrontarsi.
