Voto USA: quale impatto per l’Unione Europea?

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Non basterà l’oceano Atlantico ad attutire l’impatto dell’esito delle elezioni presidenziali americane sull’Unione Europea.

La clamorosa vittoria di Donald Trump, diventato il 45° Presidente USA, è un evento che potrà fare da spartiacque in Occidente tra la politica di ieri e quella che si annuncia per gli anni a venire. Le nostre democrazie, già in grande difficoltà, dovranno ripensare il rapporto dei cittadini con le loro Istituzioni e le élite ritrovare un dialogo autentico con i cittadini, cominciando con l’ascoltarli e comprenderne attese e paure prima di dare lezioni e dettare la linea alla politica.

Molto dovrà adesso riflettere l’UE sul suo futuro, già ipotecato da una lunga crisi alla quale si è aggiunta l’incertezza provocata da Brexit, in un contesto politico dove crescono i movimenti populisti e xenofobi, a dominante nazionalista, simili a quelli che hanno contribuito alla vittoria di Trump negli USA. Ne avremo un primo riscontro in primavera con le elezioni in Olanda e Francia e, anche se in misura minore, in autunno in Germania. Non è nemmeno da escludere che qualcosa di simile possa accadere già col voto a dicembre sulla riforma costituzionale. Il mantra del cambiamento agiterà la politica in Occidente e l’UE ne risentirà a fondo.

Per l’Europa si annuncia incerto il futuro del partenariato euro-atlantico tra due alleati spesso in competizione commerciale tra di loro e non raramente in dissenso a proposito delle rispettive linee di politica estera e di sicurezza.

In questo ambito, l’UE mostra tutta la sua debolezza, dovuta in particolare all’assenza di una politica estera e di sicurezza comune tra i suoi Stati membri che invece negli USA è una chiara competenza federale, non frenata dai singoli Stati americani. A questo si aggiunge il ruolo dominante degli USA nell’Alleanza atlantica (NATO) e la debole capacità dei Paesi europei di incidere sulle fondamentali scelte geostrategiche mondiali. E’ probabile che dalla nuova Amministrazione USA cresca la pressione sull’Europa perché assuma maggiori responsabilità per la propria sicurezza, pagandone il prezzo all’interno della NATO, nella quale l’Italia sarà chiamata ad accrescere la sua spesa militare.

Novità ci saranno anche sul versante commerciale, esposto a crescenti rischi di protezionismo: lo capiremo meglio da come riprenderà – se riprenderà – il negoziato sul TTIP (Transatlantic Trade and Investement Partnership) e dalla sopravvivenza dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC/WTO), in una stagione in cui si preferiscono accordi bilaterali o regionali a quelli multilaterali/mondiali. In questo contesto rischia grosso anche l’implementazione dell’accordo siglato da Obama sulla lotta al surriscaldamento climatico.

Ti aspettiamo lunedì 14 novembre alle 18.45 a Cuneo:

Dagli USA brutte notizie per l’UE? Ti aspettiamo lunedì alle 18,45!

 

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