Immigrazione e disinformazione: le due grandi sfide dell’UE

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Immigrazione e disinformazione sono due temi attuali sulle quali emergono nuove questioni ogni giorno. Si tratta anche di due fenomeni interconnessi in misura crescente, come sottolineato dal rapporto del Joint Research Centre (JRC), che rappresenta un invito per responsabili politici e comunicatori a collaborare al fine di promuovere un dibattito pubblico informato ed equilibrato sulle migrazioni. Il rapporto, pubblicato il 5 giugno, descrive i risultati e le conclusioni di un’indagine condotta in otto Stati membri dell’UE, basandosi sull’expertise del JRC, dei progetti di Horizon 2020, dell’European Policy Centre e dell’Istituto Universitario Europeo, cui si aggiunge il contributo di un reparto di esperti indipendenti sulla disinformazione riguardante la migrazione. In particolare, è dimostrato che la discussione pubblica sulla migrazione in Europa è influenzata da narrazioni semplificate e strumentalizzate per fini politici. Emergono di solito due opinioni contrastanti: una che esprime solidarietà verso i migranti ed un’altra che enfatizza le sfide che essi pongono alle società ospitanti. Emerge dai dati che ancora oggi la narrativa più convincente utilizzata risulta essere quella della contrapposizione “noi” contro “loro” (nel 30,7%dei casi). Protagonisti assoluti nella distorsione delle informazioni legate alla migrazione sono i movimenti populisti, che sfruttano in prevalenza le emozioni nel plasmare le percezioni ed i comportamenti delle persone. L’analisi più comunemente promossa dai populisti è quella che contrappone il suo partito ad una presunta élite politica, descritta come distante dalla realtà, inefficace ed incapace di agire nell’interesse dei cittadini. In questa narrazione, non solo i rivali politici nazionali sono condannati, ma anche la Commissione Europea e l’Unione Europea. Il rapporto osserva inoltre che l’ascesa del populismo sta rendendo i politici più moderati riluttanti a risultare deboli per non perdere consenso. Il rapporto infine sostiene che nell’UE i movimenti populisti sono riusciti ad incorniciare la migrazione come una crisi, evocando insicurezza attraverso la rappresentazione dell’immigrazione come “fuori controllo” e delle frontiere dell’UE come insicure ed “aperte”. La teoria della “Grande Sostituzione”, che descrive l’immigrazione come un’invasione, sta prendendo terreno nei discorsi degli ultraconservatori in particolare. L’esempio più recente purtroppo proviene dall’Italia, il paese in cui a Gallarate si sono riuniti gli estremisti della destra europea il 17 maggio 2025 durante il Remigration Summit. Dunque, la migrazione rimarrà una questione  controversa, motivo per il quale il JRC  sta lavorando per garantire che il dibattito pubblico possa svolgersi su dati verificabili e chiari.     

Per approfondire: Public discourse on migration shaped by misinformation and conspiracy theories

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