Immigrazione al 5,6% nell’UE

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Sono circa 28 milioni gli immigrati con cittadinanza straniera nell’UE, ma si arriva a circa 50 milioni se si includono quanti nel frattempo hanno acquisito la cittadinanza europea. Una presenza destinata ad aumentare per esigenze demografiche e occupazionali, secondo il Dossier Immigrazione curato da Caritas/Migrantes e presentato oggi.
L’incidenza degli immigrati è del 5,6% sulla popolazione complessiva dell’UE, con variazioni notevoli tra lo 0,5% nei due nuovi Stati membri (Romania e Bulgaria) e il 4-8% nei «vecchi» Quindici. I due terzi della popolazione immigrata sono costituiti da cittadini non comunitari: il 32% da europei extracomunitari (in gran parte russi, turchi e balcanici), il 22% da africani (di cui due terzi provenienti dalle regioni settentrionali), il 16% da asiatici (equamente distribuiti tra immigrati dell’Estremo Oriente, Cina in testa, e del subcontinente indiano) e il 15% da americani (in gran parte latinoamericani).
Se dovessero essere confermate le stime del Dossier, l’Italia con 3.690.000 immigrati stranieri passerebbe dal quinto al terzo posto della graduatoria tra i Paesi dell’UE per numero di stranieri, subito dopo la Germania (7.287.980) e la Spagna (4.002.509), precedendo la Francia (3.263.200) e il Regno Unito (3.066.100). Quando si parla di presenza immigrata perà², osservano gli autori del Dossier, bisognerebbe tenere presenti anche tutti coloro che sono nati all’estero ma che hanno poi ottenuto la cittadinanza del Paese in cui risiedono: nel Regno Unito, ad esempio, sono circa il doppio rispetto ai 3 milioni di cittadini stranieri, così come sono molto numerosi in Francia e Germania. Altro elemento importante da considerare riguarda le seconde e le terze generazioni nate sul posto da genitori immigrati.
Il Dossier sottolinea poi la rilevanza delle concentrazioni di immigrati in alcune regioni e aree metropolitane europee. In Francia, il 40% degli stranieri vive nell’area parigina, dove un residente su otto è cittadino straniero; nel Regno Unito, oltre un terzo della popolazione straniera risiede nell’area metropolitana di Londra; in Spagna, circa la metà   degli immigrati si è insediata a Madrid e nella Catalogna. In Italia, invece, è più marcata la diffusione territoriale e solo un quinto degli immigrati si trova nelle province di Milano e di Roma.
In generale, nei Paesi di vecchia immigrazione la presenza degli immigrati è rimasta stabile, o è leggermente diminuita come in Germania, mentre nei Paesi di nuova immigrazione (quelli mediterranei) essa è andata aumentando.

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