I Fondi UE per l’integrazione dei migranti: un vademecum per usarli meglio

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Il 7% degli abitanti dell’Unione Europea è nata in Paesi che non ne sono membri. Gli studi in merito dimostrano che l’integrazione socio-economica di questa parte della popolazione contribuisce positivamente allo sviluppo dell’Europa, eppure crescono le disparità subite dai cittadini originari di Paesi terzi.

Dopo aver riconosciuto che il passato e il futuro dell’Europa sono costruiti sulla migrazione, la Commissione si rivolge agli Stati membri e alle regioni per supportarli nell’attuazione di strategie globali ed efficienti che consentano alla popolazione immigrata di raggiungere condizioni sociali ed economiche pari al resto della società. Lo fa con un vademecum sull’uso efficace dei Fondi europei in cui le parole-chiave sono coordinazione e sinergia: coordinazione tra le autorità nazionali, regionali e locali e sinergia tra i fondi europei.

Il vademecum individua le priorità nel miglioramento delle politiche di integrazione negli ambiti in cui chi proviene da Pesi terzi affronta le difficoltà maggiori: il mercato del lavoro, l’educazione, l’abitazione, l’accesso ai servizi pubblici e l’accoglienza di coloro che necessitano di protezione internazionale. Per ogni priorità sono suggerite misure di sostegno adeguate e sono indicati i Fondi dell’UE che intervengono nel finanziamento di tali misure.

 

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