Dal nuovo sondaggio Eurobarometro “Gli europei e il futuro degli aiuti allo sviluppo” («Making a difference in the world: Europeans and the future of development aid»), condotto a settembre 2011 nei 27 Paesi membri, emerge che gli europei considerano prioritario l’aiuto alle popolazioni povere
Infatti l’84% degli intervistati (su un campione di 26 856 europei) si dichiara a favore degli aiuti allo sviluppo per contrastare la povertà mondiale. Dato importante per un settore prioritario per l’Unione Europea (53,8 miliardi di euro stanziati nel 2010), che rimane il più importante donatore di aiuti pubblici allo sviluppo a livello mondiale, con interventi in oltre 150 paesi.
I giovani europei si rivelano i maggiori sostenitori degli aiuti: 9 giovani europei su 10, dai 15 ai 24 anni, esprimono un forte sostegno alla politica di sviluppo e il 41% considera “molto importante” l’aiuto verso i paesi poveri (dello stesso parere solo il 35% delle persone con più di 40 anni).
Favorevoli ad un aumento degli aiuti allo sviluppo, Il 62% dei cittadini europei che sono disposti a stanziare per questa causa almeno lo 0,7% del reddito nazionale lordo dell’UE entro il 2015: questo dato sfiora il 70% se si considera solo la fascia più giovane della popolazione europea (15-24 anni). Per il 70% degli intervistati questi aiuti allo sviluppo andrebbero rivolti principalmente all’Africa subsahariana (considerata la regione del mondo più bisognosa di aiuti per combattere la povertà ); seguono il Medio oriente, il Nordafrica (33%) e l’India (25%). La maggioranza (84%) dei cittadini dell’UE si dichiara inoltre a favore di aiuti UE imperniati sul buongoverno e sulla promozione dei diritti umani, lo stesso orientamento delineato dal Commissario Europeo per lo Sviluppo, Andris Piebalgs, nel “Programma di Cambiamento” della politica di sviluppo dell’UE presentato dalla Commissione Europea nell’ottobre 2011. Nel documento viene proposto un approccio più strategico dell’UE alla riduzione della povertà , attraverso l’assegnazione più mirata dei fondi destinati agli aiuti allo sviluppo verso i paesi maggormente in difficoltà . Per fare ciಠl’UE prevede di concentrare la spesa sui settori fondamentali per una crescita più inclusiva e a lungo termine, anche grazie a sistemi innovativi di finanziamento dello sviluppo, come la combinazione di sovvenzioni e prestiti, a programmi e strategie risultato di una “programmazione congiunta” tra l’UE e gli Stati membri in grado di potenziare l’efficacia degli aiuti.
La ricerca realizzata dall’Eurobarometro acquista maggior rilevanza se si considera l’imminente appuntamento che vedrà impegnati più di 2000 delegati a Busan (Corea del Sud) dal 29 novembre al 2 dicembre: la Conferenza di Alto Livello sull’efficacia degli aiuti allo Sviluppo. Questo appuntamento vuole contribuire a migliorare l’efficacia degli aiuti e a rafforzare i partenariati tra i paesi in via di sviluppo e i donatori. Così come afferma Piebalgs, commentando i risultati dell’indagine «gli europei stanno mandando un messaggio chiaro ai politici dell’UE e del mondo: anche in periodi di difficoltà economica rimangono fermamente impegnati ad aiutare gli altri a uscire dalla povertà . A questa generosità deve corrispondere la responsabilità politica. Il Forum di alto livello sull’efficacia degli aiuti di Busan rappresenta un’occasione importante per esaminare come possiamo rendere i nostri aiuti ancora più efficaci e sono lieto che i cittadini ci sostengano in questo nostro proposito».
La Conferenza di Busan sarà inoltre l’occasione per valutare quanto è stato fino ad ora realizzato in base agli impegni assunti a livello mondiale a Parigi (marzo 2005) e ad Accra (settembre 2008) nell’ottica di pieno raggiungimento degli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDG) da realizzarsi entro il 2015.