Ha preso il via, sotto il monitoraggio degli osservatori dell’UE, la prima fase del ritiro dei soldati russi dal territorio georgiano, che hanno lasciato sei punti di controllo nella «zona cuscinetto» attorno all’Ossezia del Sud.
La prima fase del ritiro russo dovrebbe concludersi entro poche ore, mentre il ritiro completo dal territorio georgiano entro i confini abkhazo e sudosseto dovrà essere completato entro il 10 ottobre, seguito da una Conferenza a Ginevra sul futuro della regione come previsto dagli accordi sottoscritti dai presidenti russo, Dmitri Medvedev, e di turno dell’UE, Nicolas Sarkozy.
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha intanto dichiarato che il piano Medvedev-Sarkozy è in grado di assicurare la stabilità in Caucaso, ma che occorre anche disarmare la Georgia: «Crediamo che un embargo urgente sulla vendita di armi in Georgia sia necessario per assicurare la stabilità ».
Le autorità politiche dell’Ossezia del Sud hanno invece chiesto negoziati diretti con l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), sostenendo che se l’OSCE vorrà continuare a operare in territorio sudosseto dovrà cambiare il nome della sua «Missione in Georgia» e stabilire tutti i contatti tramite la Russia.